Si è chiuso il 5 dicembre con 835
incontri tra editori italiani ed editori stranieri per lo
scambio di diritti di traduzione il Rights Centre di Più libri
più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria a
cui hanno preso parte 58 operatori provenienti da 28 Paesi
europei ed extraeuropei. Novanta gli espositori italiani
coinvolti.
La due giorni è stata preceduta dal Fellowship Program per sei
editori della Polonia, sette mesi dopo Italia Ospite d'Onore
alla Fiera del Libro di Varsavia. Gli editori hanno avuto
l'occasione di visitare alcune case editrici romane espositrici
a Più libri più liberi: 66th and 2nd, Bibliotheka, Castelvecchi
ed Elliot Edizioni, Gallucci Editore, Orecchio Acerbo, Round
Robin.
Il Rights Centre e il Fellowship Program sono realizzati con
il sostegno di Ice-Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane e della Regione
Lazio per il tramite di Lazio Innova soggetto attuatore, con i
fondi Pr Fesr Lazio 2021-2027, della Camera di Commercio di Roma
e con un contributo della Fondazione svizzera per la cultura Pro
Helvetia e di Bologna Children's Book Fair - BolognaFiere.
"L'internazionalizzazione dell'industria editoriale nazionale
è tra gli obiettivi che da decenni Aie persegue lavorando a
fianco delle istituzioni: dal 2001 a oggi i diritti venduti
all'estero dagli editori italiani sono quadruplicati, ma
soprattutto i piccoli e medi editori hanno margini di ulteriore
crescita ampi. Il Rights Centre di Più libri più liberi è uno
degli strumenti che l'Associazione offre alla comunità
editoriale per farsi conoscere meglio all'estero e il successo
anno dopo anno ci mostra che è una iniziativa oramai consolidata
e dal valore riconosciuto" ha spiegato Fabio Del Giudice,
direttore dell'Aie e della Fiera Più libri più liberi.
Tra gli editori che hanno partecipato al Fellowship Program e al
Rights Centre anche Sonia Draga, editrice polacca e presidente
della Federazione Europea degli Editori: "Questa Fiera è una
grande opportunità per conoscere meglio il mercato italiano,
approfondire le similitudini e le differenze rispetto a quello
polacco" ha spiegato. "Il fatto di aver potuto visitare,
attraverso il fellowship program, le sedi di alcune case
editrici ci aiuta ulteriormente a stringere rapporti con
l'editoria piccola e media. Lo scambio di diritti tra i nostri
due Paesi sta molto crescendo ed è essenziale il supporto
pubblico attraverso i bandi per le traduzioni" ha spiegato
Draga..
Ioannis Kranias, della casa editrice greca Entypois Publications
racconta: "In questi due giorni ho riallacciato i contatti con
noti editori italiani, ne ho conosciuti di nuovi, ho visto nuovi
titoli di generi diversi e spero di arricchire la mia lista con
altri 4-5 nuovi titoli di autori italiani".
Barbara Cichy, tra gli altri editori polacchi partecipanti
(bo.wiem e Jagiellonian University Press), sottolinea di essere
"rimasta ammirata dalla passione, l'impegno, e sopra ogni cosa
dalla qualità dell'offerta della piccola e media editoria
italiana. Il programma di incontri ha facilitato lo scambio di
idee e la crescita dei legami interpersonali, di valore
incalcolabile in un mondo sempre più digitale".
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