(di Patrizio Nissirio) Un fenomeno silenzioso, che quando fa notizia, questa dura solo qualche giorno sulle cronache, ma che nel solo mese di gennaio 2021 ha visto quattro appartenenti alle forze dell'ordine togliersi la vita, in luoghi e contesti diversi.
E che nel 2020 ha contato ben 51 vittime, sommando anche i suicidi nelle forze armate.
E' questo il tema di 'Il buio sotto la divisa' di Sara
Lucaroni (Round Robin, pp. 114, 14 euro), un racconto-inchiesta
della giornalista toscana che prende le mosse da quanto lei
stessa aveva già pubblicato su L'Espresso alcuni anni orsono.
Lucaroni racconta sei storie, incontrando amici e parenti di
questi servitori dello Stato che - per cause diverse - si sono
tolti la vita. Per cercare di capire i loro drammi, oltre che
far conoscere le loro storia. Come quella di Santino Tuzi,
il brigadiere dei Carabinieri che con la sua testimonianza ha
riaperto le indagini sull'omicidio di Serena Mollicone, e che si
suicida nel 2008; o quella dell'agente della Polizia ferroviaria
Bruno Fortunato che nel 2003 arrestò la brigatista Nadia
Desdemona Lioce, dando il via alla fine delle nuove Brigate
Rosse, suicida nel 2010; o quella di Marco Massinelli, giovane
maresciallo dei Carabinieri che sparisce in circostanze assai
misteriose e viene ritrovato morto nei boschi tra Emilia e
Toscana. Ed altri ancora, ognuno con la sua vicenda umana e
professionale finita in tragedia. Nel libro si ripercorrono
le loro storie, ma molto è lasciato al racconto di chi li
conosceva, con tutta la tristezza e la rabbia di chi è rimasto e
che spesso non trova risposte convincenti a quanto è successo.
"La divisa non rende eroi - scrive Lucaroni - eroi sono le
donne e gli uomini che la indossano. E la loro forza o fragilità
è responsabilità di tutti. Ogni giorno in Italia la vita di
questi servitori dello Stato si intreccia con i grandi fatti di
cronaca del paese o con il quotidiano, spesso altrettanto
difficile: alcuni di loro scelgono di non farcela e il loro
suicidio diventa quasi subito un numero dentro un fenomeno
complesso e sfumato, di cui neanche lo Stato vuole parlare. Ma
dietro quei numeri ci sono storie dolorose e straordinarie".
'Il buio sotto la divisa' interpella poi psicologi, esponenti
dei sindacati di polizie e forze armate ed altri citando
statistiche e numeri spesso poco conosciuti, e preoccupanti. E
anche la risposta che comandi ed autorità stanno tentando di
mettere i campo per interpretare disagi, pressioni, macigni
psicologici che portano a gesti estremi, spesso con le armi di
ordinanza (l'86%). Una lettura difficile, ma anche una luce
necessaria.
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