"Abbiamo portato a casa il risultato.
Siamo stati costretti a un po' di slalom, tra qualche
pregiudizio e qualche polemica meschina ma alla fine abbiamo
fatto volume e ci siamo fatti belli". Così a Repubblica il
commissario governativo per la Buchmesse di Francoforte Mauro
Mazza.
Mazza parla dell'esclusione di Saviano: "A fine
gennaio-inizio febbraio ho ricevuto una lettera da un gruppo di
tv tedesche. Volevano sapere se Saviano avrebbe fatto parte
della delegazione. Avevo sotto una lista di 300 nomi, gli ho
detto che non mi risultava e che potevano invitarlo loro. Quella
lista non l'ho composta io. Sono nomi proposti dall'Associazione
italiana editori". Poi "ho proposto io Franchini, Culicchia,
Conte. Si può pretendere dal commissario Mazza, nominato da
Meloni, di battersi per inserire uno scrittore che l'ha definita
'bastarda'? Mi si chiede troppo. Non ho fatto quella battaglia,
non l'ho voluta fare. Perché avrei dovuto?".
"Poi abbiamo provato a invitarlo ma lui non ha accettato.
Fare lo psicologo non rientrava nei miei compiti". Lo ha
invitato Boos, direttore della Buchmesse: "Boos sapeva già da
prima che Saviano sarebbe comunque venuto a Francoforte ma ha
fatto il furbettino, ha fatto finta di non saperlo per poi fare
il bravo e correre in soccorso. Pensavo che Saviano fosse un
fante non avevo capito che era un santo, che non ci si poteva
scherzare. La verità è che la stagione d'oro di Saviano è
passata, non ha più i lettori di una volta".
Hanno declinato anche Pietrangelo Buttafuoco e Marcello
Veneziani: "Il nannimorettismo ha contagiato anche la destra
evidentemente. Avranno pensato che si notavano di più se non
venivano. Erano entusiasti, poi al primo refolo di vento hanno
cambiato direzione".
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