AA.VV., LA BIBLIOTECA DI RASKOLNIKOV
- A CURA DI SIMONETTA FIORI (EINAUDI, PP. 232, EURO 18)
La macchina morbida di Burroughs, Delitto e castigo di
Dostoevskij, Todo modo di Sciascia, La democrazia in America di
Alexis de Tocqueville, il Diario di Anna Frank, La tortura di
Alleg, sono alcuni titoli citati in questo saggio sui libri e la
libertà. Cosa leggere per sviluppare l'amore per la democrazia?
Quali volumi tenere sugli scaffali per muoversi al meglio in una
società complessa attraversata da guerre, rivoluzioni
tecnologiche e cambiamenti climatici? Simonetta Fiori, curatrice
dell'antologia, ha posto questa domanda a otto intellettuali:
Luciano Canfora, Franco Cardini, Elena Cattaneo, Anna Foa,
Nicola Lagioia, Marco Revelli, Aldo Schiavone, Gustavo
Zagrebelsky.
"Ne è scaturita una biblioteca democratica di straordinaria
varietà, dove la letteratura non è ancillare rispetto alla
storia e all'economia. Perché nessuno più di Dostoevskij è
capace di inoltrarsi nei recessi bui della coscienza, nessuno
più di Calvino ha saputo dare forma narrativa alla distanza
storica tra partigiani e ragazzi di Salò. E solo con Primo Levi
usciamo dalla notte oscura del Novecento con l'attrezzatura
morale attraverso la quale leggere il mondo", commenta Simonetta
Fiori nella prefazione.
La letteratura contribuisce a creare una società migliore.
Nicola Lagioia, nel primo capitolo, spiega che è anche grazie a
Thomas Mann e La montagna incantata, alle opere di Franz Kafka,
alle poesie di Emily Dickinson, di Paul Celan, e alle
riflessioni di Primo Levi "se siamo ancora in grado di
riconoscerci, gli uni attraverso gli altri, come esseri umani,
nonostante i disastri che seminiamo lungo il nostro cammino".
La letteratura è intrecciata alla democrazia anche perché dà
voce a chi non ne ha: "se la Storia la scrivono i vincitori, la
letteratura si occupa spesso di chi sta fuori dal racconto
principale", sottolinea Lagioia, e ricorda Marguerite Yourcenar
che esplora la fragilità dell'imperatore Adriano; e Elsa Morante
che ne La storia posa lo sguardo sugli umili e gli oppressi. Nel
volume non manca l'analisi dei romanzi di Hemingway, in lui Aldo
Schiavone trova "una specie di epica civile" perché leggendo il
grande autore americano nasce la consapevolezza che democrazia e
libertà non sono conquiste fatte una volta per tutte e per
questo motivo vanno difese "a ogni costo, giorno per giorno,
anche mettendo in gioco la propria vita, se necessario".
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