Silvia Ballestra, Egidio Ivetic e
Domenico Brancale sono i vincitori della 69°edizione del Premio
Napoli, proclamati stasera al teatro Mercadante.
Ballestra si è imposta per 'La Sibilla.
Vita di Joyce Lussu'
(Laterza) con 251 voti su 573 nella narrativa, Ivetic per 'Il
grande racconto del Mediterraneo' (Il Mulino) con 70 voti su 165
nella saggistica e Brancale per 'Dovunque acqua sia voce'
(Edizioni degli animali) con 45 preferenze su 115 nella poesia.
Da sottolineare il numero di voti espressi dalla giuria
popolare 853, oltre il doppio dei 400 che erano stati estratti a
sorte e che hanno avuto diritto a ricevere i testi
gratuitamente.
Nel 2024 il più antico premio letterario
d'Italia compirà 70 anni. Il presidente di Campania legge -
Fondazione Premio Napoli, Maurizio de Giovanni, ha annunciato
significative novità per la prossima edizione: le categorie di
narrativa e saggistica si fonderanno in un'unica denominata "Il
racconto del Mediterraneo", (tema del premio resta quindi il
Mare nostrum), che assegnerà quindi non più uno ma tre
riconoscimenti.
La categoria poesia accoglierà anche testi di canzoni
ufficialmente pubblicati nell'edizione musicale; infine nasce
una nuova sezione dedicata a graphic novel e fumetto, in
collaborazione con esperti del settore che faranno parte della
giuria.
De Giovanni ha anticipato che ci sarà anche una riforma della
composizione delle giurie. "Intendiamo così dare una veste nuova
al premio, in linea con la direzione di Campania legge: seguire
le novità che l'editoria offre, adeguare la manifestazione ai
linguaggi moderni. Le novità sono un regalo per i 70 anni del
premio letterario più antico d'Italia: nel 2024, per festeggiare
questo compleanno speciale, organizzeremo un evento ad hoc in
estate, così gli appuntamenti ufficiali saranno due".
A premiare gli autori c'era, tra gli altri, il sindaco di
Napoli Gaetano Manfredi. "I vincitori - ha detto - rappresentano
il simbolo, necessario in questa fase storica così delicata a
livello globale, di come la letteratura in tutte le sue forme
possa avvicinare i popoli, intessere relazioni e costruire
percorsi di pace e democrazia".
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