CLAUDIO PALLOTTINI, GIGI PROIETTI INSEGNAMENTI E CHIACCHIERE SUL TEATRO, SULL'ATTORE E SU ALTRE AMENITÀ (CAROCCI, pp.
208, euro 19,00).
A tre anni dalla morte
di Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre 2020, lo stesso giorno
in cui era nato nel 1940 a Roma, esce il primo docu-libro che,
attraverso le parole del grande attore, racconta la sua visione
sul teatro, la recitazione e l'arte scenica. Arrivato in
libreria il 27 ottobre per Carocci, è 'Gigi Proietti.
Insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull'attore e su altre
amenità' di Claudio Pallottini, con una nota biografica a cura
di Elisa Storace.
Attore, sceneggiatore, drammaturgo e scrittore, diplomato al
Laboratorio di Proietti per il quale ha recitato e scritto testi
e commedie, Pallottini, conosciuto per il ruolo di Spartaco ne
La Signora delle Camelie', fa venir fuori l'ironia, l'aneddoto
comico e la risata di Proietti, la sua capacità di insegnare a
futuri attori e attrici come dire una battuta e come far
arrivare al pubblico un pensiero. Il suo trasmettere come
rendere chiaro un sentimento o efficace una pausa e soprattutto
il suo amore per la conoscenza: "Senza conoscere non vai da
nessuna parte, giovano'!".
Un docu-libro leggero e divertente che ha come guida la voce di
Gigi Proietti, alternata a quella di tanti colleghi e amici che
hanno voluto condividere i suoi preziosissimi insegnamenti di
arte e di vita. Fra le testimonianze quelle delle figlie
Carlotta e Susanna Proietti, di Rodolfo Laganà, Maurizio
Micheli, Sandra Collodel, Simona Marchini, Gianluca Guidi,
Nicola Piovani, Gianfranco Iannuzzo, Enrico Vanzina, Massimo
Wertmüller e Flavio Insinna che presenterà il libro a Più libri,
più liberi, la fiera della piccola e media editoria dal 6 al 10
dicembre alla Nuvola dell'Eur, a Roma.
In questa conversazione a più voci ci sono tutto l'amore per il
teatro e per il mestiere dell'attore, fatto di gioie e
soddisfazioni ma anche di dolori, frustrazioni e sofferenze.
"Dal più grande al più piccolo, da Robert De Niro a chi vuoi
tu, non ce n'è uno che non soffra" diceva Proietti.
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