SACHA NASPINI, VILLA DEL SEMINARIO (Edizioni E/O, pp.208, 17.50 euro).
Una storia d'amore, riscatto e Resistenza: arriva in libreria dal 25 gennaio con le Edizioni E/O, per il Giorno della Memoria, il romanzo di Sacha Naspini, "Villa del Seminario".
Il libro riporta il lettore al 1943,
nella Maremma toscana, evocando fatti realmente accaduti: a
Roccatederighi in provincia di Grosseto (città in cui ci fu
l'unica diocesi in Europa ad aver stipulato un regolare
contratto d'affitto con un gerarca fascista per la realizzazione
di un campo d'internamento), tra il '43 e il '44, nel seminario
del vescovo furono rinchiusi un centinaio di ebrei italiani e
stranieri destinati ai lager di sterminio. Partendo da questa
suggestione storica, l'autore racconta la vicenda di René,
ciabattino di un piccolo paese, chiamato da tutti Settebello.
L'uomo, schivo, solitario, taciturno, è innamorato di Anna. Dopo
che Edoardo, figlio di Anna, viene catturato dalla Wehrmacht con
un manipolo di partigiani e fucilato sul posto, alla donna resta
un solo scopo: continuare la rivoluzione. Quando anche Anna sarà
catturata e probabilmente rinchiusa nella villa del vescovo
insieme a un gruppo di ribelli, Settebello, pur non avendo in
vita sua mai avuto il coraggio di fare niente se non vivere una
vita ritirata e 'all'ombra', decide che questa volta è arrivato
il momento di passare all'azione.
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