A 500 anni dalla nascita di
Eleonora di Toledo, duchessa di Firenze dal 1539 al 1562, un
libro ne ripercorre la vita e ne approfondisce la storia. Bruce
Edelstein, storico dell'arte e professore alla New York
University Florence, mette per la prima volta in luce le
intuizioni della moglie di Cosimo I de' Medici
nell'amministrazione del giardino di Boboli, nel libro 'Eleonora
di Toledo and the creation of Boboli Gardens' (pp. 240, Edizioni
Sillabe, in lingua inglese).
Nata in Spagna intorno al 1522 e trasferitasi a Napoli quando
il padre, Pedro Álvarez di Toledo, fu chiamato a prestare
servizio come viceré della città, Eleonora sposò Cosimo I de'
Medici nel 1539. Fu proprio lei, come racconta Bruce Edelstein
nel suo libro la vera protagonista dell'acquisto del Giardino di
Boboli nel 1550, e della sua trasformazione in uno dei più bei
parchi del mondo. Il volume segnala le testimonianze di chi, dal
Cinquecento fino agli inizi del diciannovesimo secolo, sostenne
con convinzione il ruolo centrale di Eleonora di Toledo
nell'acquisizione e nella gestione di Boboli: e tra i primi
furono il diarista 'Marucelli' nella sua Cronaca fiorentina, il
poeta Benedetto Varchi e l'archeologo Francesco Inghirami. "Nel
ritratto di Eleonora da Toledo del Bronzino agli Uffizi, la
duchessa si fece rappresentare davanti al paesaggio intorno a
Pisa, la terra che aveva contribuito a sviluppare dal punto di
vista agricolo - commenta il direttore delle Gallerie degli
Uffizi Eike Schimdt .- Nel libro di Bruce Edelstein emerge come
con lo stesso spirito imprenditoriale essa riuscì a fare di
Boboli non solo un luogo di delizie, ma anche un piccolo centro
agricolo con aree dedicate all'orticoltura e ad altre
coltivazioni, per il fabbisogno della corte".
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