La storia della casa editrice Sansoni, fondata nel 1873 a Firenze, da quando fu rilevata negli anni Trenta da Giovanni Gentile a quando, negli anni Settanta, entrò a far parte dell'Universo Rizzoli: un prestigioso marchio editoriale con il quale hanno pubblicato alcuni tra i più importanti esponenti della cultura del Novecento, alla cui guida è stato Federico Gentile, il figlio del filosofo ucciso dai partigiani.
A scriverla, in "Gentile editore..." (Phasar Edizioni, 340
pagine, 17 euro), avvalendosi per lo più dei carteggi fra i
membri della famiglia Gentile e i loro più autorevoli
collaboratori, a partire da Delio Cantimori, è Orazio Pugliese,
un ex redattore della casa editrice che, dopo aver iniziato il
mestiere alla Einaudi di Torino e prima di diventare l'art
director della Marsilio di Venezia, ha curato alcuni fra i più
importanti titoli in catalogo e alcune fra le più apprezzate
collane proprio della Sansoni, fra il 1961 e il 1970.
"Gentile editore...I libri della Sansoni nelle memorie dei suoi
protagonisti" è stato pubblicato anche in formato e-book.
Il quadro che ne emerge è uno spaccato della cultura italiana
del Novecento, da Eugenio Garin a Antonio Banfi, da Roberto
Longhi a Federico Chabod, da Cesare Garboli a Vittore Branca, da
Galvano Della Volpe a Giacomo Devoto, per non parlare degli
autori stranieri tra i quali spiccano i nomi di Johann Huizinga,
Golo Mann, Francis Haskell. Un ampio capitolo del libro è
dedicato a "rivedere" criticamente l'adesione al fascismo di
Giovanni Gentile, alla luce dei carteggi suoi e del figlio
sull'opportunità o meno di accogliere libri di ebrei e, d'altra
parte, su quella delle modalità migliori per pubblicare autori
di destra come Carl Schmidt o alcuni saggi su Hitler.
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