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Diffenbaugh, le sfide dell'essere madre

Diffenbaugh, le sfide dell'essere madre

Il 16 maggio autrice a Torino con 'Le ali della vita'

ROMA, 13 maggio 2015, 10:56

Mauretta Capuano

ANSACheck

Vanessa Diffenbaugh - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vanessa Diffenbaugh - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vanessa Diffenbaugh - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Le "sfide di una madre" nel rapporto con se stessa e con i propri figli.

Le racconta Vanessa Diffenbaugh nel suo secondo attesissimo romanzo, 'Le ali della vita', con cui il 16 maggio sarà al Salone internazionale del Libro di Torino, che si inaugura il 14 maggio alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il libro, pubblicato da Garzanti in anteprima mondiale in Italia, arriva tre anni dopo l'esordio bestseller della scrittrice americana con 'Il linguaggio segreto dei fiori', che da noi ha venduto oltre 600 mila copie ed è stato tradotto in 43 paesi.

Anche qui siamo davanti a una figura femminile, Letty, che ha attraversato e deve superare grandi difficoltà, come Victoria nel primo libro, anche se partendo da una situazione molto diversa. "Entrambe hanno dovuto superare tante sfide. Victoria è cresciuta senza avere una madre e non ha fiducia in se stessa come mamma. Letty è stata ed è molto amata da sua madre ma crescere per lei è stato difficile ed era troppo giovane quando è diventata mamma" spiega all'ANSA la Diffenbaugh, 37 anni, che vive nel Massachusetts ed è madre di quattro figli, due avuti in affidamento. 'Le ali della vita', che in America uscirà il 18 agosto prossimo, si apre con Letty in fuga nella notte. Ha lasciato a casa da soli i suoi due figli, Alex, 14 anni, e Luna, 6 anni che al risveglio non troveranno la loro mamma e neppure la nonna materna, Maria Elena, che li ha cresciuti e se ne è andata alla ricerca del marito, in Messico. "Ci si aspetterebbe - dice la scrittrice - che Letty, avendo avuto il buon esempio di una mamma così forte, che la ha cresciuta nell'amore diventasse a sua volta una buona madre ma lei si sente inadeguata e rinuncia a essere mamma". Anche se ad un certo punto si risveglierà dal torpore in cui è immersa e "si renderà conto - sottolinea l'autrice - di non conoscere i suoi figli. Deve combattere le sue paure e affrontare nuove sfide". Ma se Letty deve diventare una buona madre, Alex che si occupa della sorellina, troppo maturo e responsabile per la sua età, deve diventare più bambino.

"I percorsi di questi due personaggi sono uno lo specchio dell'altro. Letty deve imparare a crescere, ad assumersi responsabilità. Alex deve tornare a essere vulnerabile, a fare errori e a sapere che qualcun altro si prenderà cura di lui" dice la Diffenbaugh e spiega: "ho un grande rispetto per i giovani". "Non so com'è in Italia ma in America non ci si aspettano grandi cose dai ragazzi. Si tende a sovraproteggerli e a creare intorno a loro un mondo perfetto. E invece i giovani - continua la scrittrice - sono bravissimi, sanno fare cose che noi non siamo in grado di realizzare. E proprio per il rispetto che ho verso di loro, nei miei libri attribuisco ai giovani una grande responsabilità e forza, cerco di dimostrare che sono in grado di fare grandi cose". Essere una buona madre, oggi e sempre, secondo alcune verità comuni "significa dare amore incondizionato, essere coerenti" dice la scrittrice che come mamma però si è sempre posta un obiettivo: "vedere nei miei figli le persone che stanno dietro di loro, cercare di tirar fuori quello che c'e' di speciale per condividere con il mondo quei doni, che sono unici, e ognuno di noi ha". Anche i nonni di Alex e Luna sono figure particolari: "a me piacciono - dice l'autrice - perchè non sono perfetti. La nonna è troppo presente, il nonno troppo poco ma alla fine fanno la cosa migliore", quella che aiuterà Letty a ritrovarsi come persona e mamma e a capire il loro amore.

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