/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mario Merola, re di Napoli e della sceneggiata

Mario Merola, re di Napoli e della sceneggiata

Il figlio Francesco: "Mi manca papà, lui era come il Vesuvio"

ROMA, 22 ottobre 2024, 16:22

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La cosa più impressionante nel vedere le immagini di repertorio della sceneggiata è assistere alla partecipazione del pubblico, una partecipazione viscerale, senza nessun freno, che fa sì che di fronte al cattivo di turno ci sia chi si alza, con il sangue agli occhi, e grida: 'fetente, io t'acciro'. Racconta Marisa Laurito che una volta sul palcoscenico fu sfiorata da un coltello lanciato da una persona del pubblico contro il malvagio della storia. C'è questo e altro nel documentario 'Il re di Napoli. Storia e leggenda di Mario Merola' di Massimo Ferrari che passa alla Festa di Roma e tra i tanti meriti ha quello di raccontare la catarsi nella sua forma più pura: quella del teatro popolare.
    Il pubblico della sceneggiata era quello del sottoproletariato, dei contadini del retroterra napoletano, insomma nessun borghese, come spiega il documentario. Nel film gli interventi di Gigi D'Alessio, Nino D'Angelo, Marisa Laurito, Maurizio De Giovanni e dei figli Francesco, Roberto e Loredana Merola. Dice all'ANSA il figlio Francesco, che ha raccolto l'eredità artistica di Mario Merola: "Napoli è cambiata molto dall'epoca di mio padre, ma non nel cuore delle persone. La merolite c'è ancora e sono orgoglioso di questo documentario dedicato a mio padre. Anzi lo omaggerò in quaranta teatri di tutta Italia con la sceneggiata Lacrime napuletane, affiancato da mia moglie Marianna Mercurio". Che cosa le manca di suo padre? "Il papà... quello che cantava con me sul palcoscenico, ma soprattutto il papà di casa, quello che mi diceva 'mettiti la maglia di lana che domani devi cantare'". Che rapporto c'è tra lui e i neo-melodici? "Lui non la considerava proprio questa parola. All'epoca c'era un ragazzino magro magro, si chiamava Gigi D'Alessio, mio padre ha puntato molto su questo ragazzo come ha puntato molto su Nino D'Angelo, sono tutte creature sue e lo dicono loro stessi nel documentario. Quando lui era sul palco sparivano tutti, era una montagna, come il Vesuvio".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza