Le ossessioni rispetto alla mancata risposta a un whatsapp generico del tipo "come va?" quando è rivolto a una persona a cui teniamo sentimentalmente possono essere un vero inferno.
Si calcola quando è stato letto, si prendono in considerazione tutte le possibili eventualità della mancata risposta, persino un incidente mortale, pur di non accettare la verità.
Questo è tanto più vero se sei Adrien (Benjamin Lavernhe) il filiforme trentacinquenne protagonista de IL DISCORSO PERFETTO di Laurent Tirard, commedia francese tutta da ridere già alla Festa di Roma e ora in sala dal 10 febbraio con I Wonder.
Animato di una fantasia anche più grande di 'Morgan matto da legare', Adrien sembra bloccato in un loop temporale, proprio come accade in PALM SPRINGS, in una interminabile cena in famiglia durante la quale tutto accade come sempre.
Il papà arteriosclerotico racconta con eccessiva enfasi il suo solito aneddoto; la mamma tira fuori l'eterno cosciotto d'agnello e, solo in finale, la ciambella allo yogurt; la sorella Sophie (Julia Piaton), che si ostina a regalargli ad ogni compleanno un'enciclopedia, ascolta il suo futuro marito a bocca aperta, piena di ammirazione qualunque cosa dica.
Tutto questo mentre Adrien ha una sola missione: aspettare la risposta della sua Sonia (Sara Giraudeau), la fidanzata che gli ha imposto una crudelissima 'pausa' già da un mese.
"E' un film un po' su di me", dice il regista, "Chiedete ai miei come mi comporto durante i pasti in famiglia: sono nel mio mondo, introverso e la mia testa è piena di pensieri. Sono felice di aver affrontato il tema dei cuori infranti che, nei film, raramente viene affrontato dal lato maschile. Anche noi uomini possiamo diventare pazzi quando ci aspettiamo un messaggio da una donna che amiamo. E poi, ovviamente, c'è la famiglia con tutto il suo non detto, la sua goffaggine".
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