Il loro film piu' ottimista o, viceversa, quello piu' pessimista.
Di fatto 'Due giorni, una notte', opera sul mondo del lavoro con protagonista Marion Cotillard, dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, in sala da oggi a Roma e Milano e poi in tutta Italia dal 20 novembre distribuito da Bim in 100 copie, racconta di "un territorio sociale selvaggio che, grazie alla paura dei licenziamenti, mostra l'assenza di ogni solidarieta' tra i lavoratori. E cosi', come fa la protagonista Sandra, si cerca di salvarsi da soli".
La crisi finanziaria e i suoi effetti nella vita delle persone comuni, la perdita improvvisa di lavoro, la solidarieta' dei colleghi. E' proprio in questa realta' che affonda a piene mani il film dei due registi belgi, gia' in concorso al Festival di Cannes e indicato dal Belgio come possibile candidato agli Oscar. Nato da un progetto al quale i fratelli Dardenne hanno lavorato per anni, racconta la storia di Sandra (Cotillard), giovane donna che ha appunto due giorni e una notte per convincere i suoi colleghi a rinunciare a un bonus (1000 euro) per poter mantenere il suo posto di lavoro. Ad aiutarla nell'impresa sara' il premuroso marito (Fabrizio Rongione). La donna freneticamente bussa ogni porta a disposizione, senza perdersi d'animo e nello stesso tempo capendo anche chi, tra i suoi colleghi, le sbatte la porta in faccia.
In un'altalena thrilling di solidarieta' e chiusure, portera' avanti la sua battaglia fino alla fine. "E' una storia - spiegano oggi a Roma i fratelli Dardenne - costruita in antitesi. Da una parte la realta' e, dall'altra, la favola, la fiction, perche' volevamo ci fosse un segnale di speranza. La realta' e' gia' sufficientemente dura per rendere disperati tutti noi". Ma il vero intento di questo film e' farci considerare cosa faremmo noi al loro posto: "Mettiti al mio posto, e' questa la domanda tormentone che fa Sandra ai suoi colleghi. E' lei che cerca di far risorgere la solidarieta' in ciascuno dei colleghi. Ognuno di loro ha le sue ragioni e Sandra non li giudica mai".
E l'Europa dove sta andando? "Il problema non e' l'Europa, che non e' responsabile se deve andare appresso al liberalismo. Noi siamo europeisti - sottolinea Luc Dardenne - ma l'Europa oggi non e' abbastanza sociale. Quando pagheremo tutti le stesse tasse e sciopereremo quando in Lituania ci saranno dei licenziati, allora si' che funzionerebbe il tutto. Di fatto all'Europa manca questo aspetto sociale. E' ormai troppo liberale e credo che il rischio e' che si arrivera' a smantellare il servizio pubblico, compresa la sanita'". Sulla candidatura agli Oscar di 'Due giorni, una notte' dicono i Dardenne, "la settimana scorsa siamo andati a Los Angeles per mostrare il nostro film all'Academy. Tra l'altro abbiamo conosciuto il vostro candidato Paolo Virzi' che si e' fatto una foto insieme a noi".
Una clip del film
Il trailer
Intervista ai fratelli Dardenne
Intervista a Marion Cotillard
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