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Garibaldini in uniforme, non c'era solo la camicia rossa

Garibaldini in uniforme, non c'era solo la camicia rossa

Dal 30 novembre una mostra al Museo del Risorgimento di Bologna

BOLOGNA, 25 novembre 2024, 11:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Contrariamente a quanto si crede, non tutti i Garibaldini indossavano la famosa camicia rossa.
    Molti dei corpi, bande, legioni, colonne, brigate, compagnie e battaglioni che formarono i ranghi garibaldini indossavano uniformi proprie, fornite dai loro organizzatori, oppure dalle popolazioni delle località in cui questi reparti si formavano.
    Inoltre, spesso al garibaldino era permesso provvedere al proprio vestiario autonomamente, per cui influivano le necessità personali, la disponibilità finanziaria, la situazione contingente, ma anche il gusto personale e la "fantasia" di ogni volontario. In ogni caso, gli uomini che dal 1843 al 1915 combatterono con Garibaldi o in nome degli ideali garibaldini nella maggior parte dei casi non avevano un'uniforme propriamente detta: codificata, concepita secondo canoni regolamentati, descritta in appositi regolamenti a stampa.
    'Garibaldini in uniforme dall'Uruguay alle Argonne (1843-1915)' è il tema della mostra, a cura di Pietro Compagni, in programma al Museo civico del Risorgimento di Bologna dal 30 novembre al 9 febbraio.
    In esposizione reperti originali, l'iconografia pittorica e fotografica, le memorie di chi indossò quelle uniformi, ma anche documenti, relazioni, note spese dei patrioti che procuravano le uniformi, oltre alla "letteratura" degli studiosi del settore.
    Le ricostruzioni delle "uniformi" proposte sono il frutto di molti anni di ricerche e di un lavoro che non si è ancora concluso, e che si è avvalso anche dei cimeli e delle fotografie originali del Museo del Risorgimento. Inaugurazione con ingresso libero venerdì 29 novembre, ore 18: l'evento sarà arricchito dalla presenza di rievocatori di 8cento Aps che, in abito storico, animeranno la mostra con scene teatralizzate ispirate ai figurini esposti. In programma anche tre visite guidate domenicali, l'8 dicembre, 12 gennaio e 9 febbraio.
   

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