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'Da Boccioni a Martini', inaugurata ieri a Monfalcone

'Da Boccioni a Martini', inaugurata ieri a Monfalcone

Stesso progetto su Ungaretti con la mostra a Gorizia

MONFALCONE, 25 ottobre 2024, 12:50

Redazione ANSA

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Contraltare alla mostra che contemporaneamente si sviluppa nel Museo di Santa Chiara a Gorizia, è stato inaugurato nella Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone (Gorizia) l'allestimento "Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso". Due mostre per un unico progetto e, dunque, uguali date: 26 ottobre 2024 - 4 maggio 2025.
    Chiave di entrambe le esposizioni è Giuseppe Ungaretti: a Gorizia è il poeta e il soldato; a Monfalcone nella cinquantina di lavori in mostra, resta sullo sfondo per raccontare l'arte che nelle Venezie si sviluppò nel secondo decennio del Novecento, quello stesso periodo in cui Ungaretti era sul Carso e scriveva versi che sarebbero confluiti nell' edizione del dicembre 1916 de 'Il porto sepolto', stampata in 80 copie a Udine. Il progetto (promosso dai due comuni con il determinante contributo della Regione Fvg e la partecipazione di PromoTurismoFVG) nel suo complesso fa da battistrada all'ampio palinsesto di "Nova Gorica / Gorizia capitale europea della cultura 2025" Il riferimento di quegli anni, spiegano gli organizzatori (Linea d'ombra, su idea e cura di Marco Goldin), significa dire soprattutto quel luogo dell'avanguardia italiana che fu Ca' Pesaro, attrattore di autori veneti, trentini e dell'attuale Friuli Venezia Giulia, oltre a "ospiti" esterni come, appunto, Umberto Boccioni e Felice Casorati. Partendo proprio da loro, nella Galleria comunale ai lavori dei triestini Gino Parin, Edgardo Sambo Cappelletto e Guido Marussig si affiancano le sculture di Arturo Martini. Di Gino Rossi c'è la tela di un rotondo "Paesaggio asolano" (1912); di Aldo Voltolin un "Pagliai in autunno" (1912) di un commovente giallo grano, tanto per fare dei nomi. Al piano superiore ci sono in mostra i paesaggi a Burano e nella Laguna veneziana. Campeggia in una sala un contemporaneo "Cieli del Carso I" (2024) di Alessandro Verdi, che richiama alla mente motivi di vegetazione scomposta dal vento o anche spari di una contraerea.
    In una teca lui, Ungaretti: la copia numero 1, restaurata, de Il porto sepolto prestata per la prima volta dalla Biblioteca Civica "Vincenzo Joppi" di Udine.
    Ieri all'inaugurazione di Monfalcone era presente l'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari che ha parlato di "una scelta artistica straordinaria e di grande valore culturale, oltre che fortemente rappresentativa del territorio, in un'epoca, quella della Prima Guerra mondiale, quando nasceva lo spirito identitario della nazione italiana". Callari, sottolineando la connessione tra le due mostre, ha parlato di "un'area che torna a essere unita, a correre sulla stesso binario".
   

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