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Fondi arabi, è scontro, Salvini,"Arabia non serve"

Fondi arabi, è scontro, Salvini,"Arabia non serve"

Su ingresso in cda scambio di accuse tra Sala e Fontana

MILANO, 10 marzo 2019, 20:05

Gioia Giudici

ANSACheck

Il Teatro alla Scala di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Teatro alla Scala di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Teatro alla Scala di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

       E' scontro aperto, con scambio di accuse reciproche a chi fa più il furbo, tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Lombardia Attilio Fontana sulla possibilità che l'Arabia Saudita entri nel consiglio di amministrazione del teatro alla Scala. E sulla querelle interviene pure il vicepremier Matteo Salvini: "Sulla Scala condivido l'idea del presidente Fontana e penso che possiamo farne a meno", dice a margine della scuola di formazione politica della Lega.
    Tutto prende il via da un'intervista rilasciata dal governatore lombardo al Corriere della sera. Alla domanda se sapeva o no della trattativa con i sauditi, Fontana risponde categorico: "Assolutamente no". E a proposito di quanto affermato dal sovrintendente Alexander Pereira secondo cui Max Ferrari, collaboratore della Regione, sapeva da mesi di quest'operazione, dice: "È falso anche questo". Lo stesso Ferrari, peraltro, sul suo profilo Facebook ha più volte scritto di non esserne mai stato a conoscenza. Alla domanda se dunque lui e la Lega in generale siano favorevoli o no ad aprire il cda della Scala ai sauditi, il governatore risponde: "Questa cosa l'ho letta sui giornali e so per certo che la Lega non ha collaborato alla trattativa per un ingresso nel cda. Dopodiché aggiungo che La Scala è un simbolo importante e prezioso della milanesità, della nostra cultura, è il volto più bello della nostra tradizione, ha un valore quasi sacrale. Quindi se qualcuno mi avesse chiesto un parere su un'operazione di questo tipo avrei espresso la mia contrarietà, a prescindere dai soldi, che certamente servono".
    La risposta del sindaco è affidata a un post su Facebook, intitolato 'A proposito dei sauditi e della Scala'. "Noto solo - scrive Sala, che del Cda del teatro è anche presidente - che più di uno non resiste alla tentazione di partecipare al gioco del 'io non c'ero e se c'ero dormivo'. Oggi si iscrive a questo club il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana". Il presidente Fontana "dice che non ne sapeva nulla", aggiunge Sala rivolgendosi nel post direttamente al governatore lombardo.
    "Presidente, ci spieghi una cosa. Visto che, è tutto verbalizzato, il CdA della Scala dell'11 febbraio ha discusso della questione e che la Regione ha una rappresentante nel CdA, come faceva a non essere al corrente di una questione così delicata?". "Delle due l'una - continua -: o il suo rappresentante in CdA non ha compreso una comunicazione così importante e rilevante per Milano e la Lombardia e non la avverte, e allora lo revochi immediatamente, oppure lei fa il furbo". Infine Sala ribadisce che nel Cda del 18 marzo "esamineremo le carte, è inutile arrivare a conclusioni prima".
    La replica di Fontana arriva a stretto giro di posta, sempre via social. Per il Governatore "le relazioni con i sauditi non nascono certo con la Lega o con Max Ferrari... È una fake news, insinuata dai titoli di una intervista a Pereira fatta poi circolare sui social". Il sovrintendente, in un'intervista, a proposito dell'accordo impostato con l'Arabia Saudita, aveva chiamato in causa la Lega e il sindaco Giuseppe Sala. Spiegando che con il sindaco aveva parlato a gennaio e che al rapporto con i sauditi era arrivato su suggerimento leghista (a parlare la prima volta di un possibile interessamento della società petrolifera Aramco, ha raccontato Pereira, fu l'ex direttore della Padania Max Ferrari). "Molti - scrive oggi Fontana - hanno fatto i furbetti provando a tenere alta l'attenzione su un falso e evitando di andare al cuore della questione. Anche il Sindaco non ha resistito, dichiarandosi sorpreso per una notizia non vera. Un capolavoro retorico utile a rilanciare la polemica e tenere i riflettori sulla Lega... è una furbata, "disinformazia". Prova a distrarre dal fatto che non solo aveva seguito la cosa dall'inizio e passo dopo passo, ma che l'ingresso dei sauditi nel cda del Teatro più importante del mondo evidentemente lo voleva e lo vuole". "Spero solo - conclude - che non siano andati troppo avanti. Il punto è questo e sono certo, in questo concordando con il sindaco - che nel prossimo cda le carte saranno chiare...".
   

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