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Ex sindacalista assolto per gli abusi su una hostess, ci sarà un nuovo processo

Ex sindacalista assolto per gli abusi su una hostess, ci sarà un nuovo processo

La terza sezione penale della Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione

ROMA, 12 febbraio 2025, 10:18

di Chiara Acampora ++

ANSACheck
Immagine tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine tratta dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tornerà a processo l'ex sindacalista accusato di violenza sessuale su una hostess che si era rivolta a lui per una vertenza e assolto nei primi di gradi di giudizio.

   A stabilirlo la Corte di Cassazione che riapre, quindi, la vicenda giudiziaria.

I supremi giudici della terza sezione penale, accogliendo la richiesta del sostituto pg Fulvio Baldi, hanno annullato la sentenza di assoluzione con rinvio alla Corte d'Appello di Milano. Si è detta "contenta" per la pronuncia della Cassazione la ex hostess, ora maestra in una scuola elementare.

   "La giustizia si è fatta attendere ma ne è valsa la pena", ha commentato a caldo Barbara D'Astolto che ha ringraziato tutte le persone che le "hanno dato la forza di andare avanti", a partire dalla sua avvocata Teresa Manenti. Di diverso avviso il difensore dell'ex sindacalista, Ivano Chiesa, che la definisce "preoccupante". "Per approcciare una donna ora bisognerà portarsi un notaio" ha aggiunto.

   Il ricorso alla Cassazione contro la sentenza d'Appello di giugno scorso, era stato presentato dalla procura generale di Milano e dalla parte civile. Una pronuncia che aveva sollevato polemiche perché - secondo i giudici - la condotta del sindacalista non aveva "vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale", "20-30 secondi", che "le avrebbe consentito anche di potersi dileguare". I supremi giudici si sono pronunciati poche ore dopo l'udienza di stamattina a cui era presente anche la ex hostess.

   "Spero che i giudici abbiano il coraggio di ribaltare queste due sentenze di assoluzione che io reputo indegne" aveva detto la donna lasciando il Palazzaccio. In Aula il pg di Cassazione aveva chiesto un nuovo processo d'appello nei confronti dell'ex sindacalista che all'epoca dei fatti, nel 2018, lavorava all'aeroporto di Malpensa, mentre la difesa dell'imputato aveva sollecitato il rigetto dei ricorsi. L'uomo era stato assolto anche in primo grado dal Tribunale di Busto Arsizio (Varese) nel 2022, poi a giugno la conferma in Appello.

   Dal processo, avevano scritto i giudici, emerge "come l'imputato non abbia adoperato alcuna forma di violenza - ancorché si sia trattato, effettivamente, di toccamenti repentini - tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi". La Corte d'Appello, nelle cinque pagine di motivazioni, aveva spiegato che mancavano i "requisiti" della "violenza, minaccia o abuso di autorità" per configurare il reato e che "la qualifica e il ruolo rivestito dall'imputato non comportavano, in concreto, alcuna supremazia" nei confronti della donna.

   E stamattina in piazza Cavour, davanti all'ingresso della Corte di Cassazione, si è svolto un sit-in di solidarietà alla ex hostess, organizzato da Differenza Donna. Esposti striscioni con su scritto "Con le spalle al muro non è lavoro sicuro", "'Senza consenso è violenza" e ancora "Giù le mani dai nostri corpi". "Vogliamo dire forte e chiaro che non permetteremo a nessuno, e in un luogo di lavoro, - avevano sottolineato - di usare violenza contro di noi, tutte, nessuna esclusa. Confidiamo che la Giustizia stavolta arrivi davvero. Per Barbara, per noi". 

 

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