L'ipotesi del doppio binario è
quella che si fa sempre più concreta nella vicenda
dell'ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale
presso la Corte d'appello di Cagliari che chiede al Consiglio
regionale di dichiarare la decadenza della
consigliera-presidente Alessandra Todde. In queste ore gli
avvocati della governatrice dello studio Ballero stanno
esaminando tutti gli atti e le contestazioni, ma anche le
attuali normative per mettere a punto i ricorsi contro il
provvedimento.
Entro 30 giorni, come spiega anche l'ordinanza, la presidente
può presentare ricorso al Tribunale ordinario contro la sanzione
amministrativa di 40mila euro comminata per le irregolarità
rilevate dal Collegio nella rendicontazione delle spese per la
campagna elettorale di febbraio 2024, tra queste spiccano la
mancata nomina di un mandatario e l'assenza di un conto corrente
dedicato. Contestazioni che la governatrice ha già respinto
parlando di questioni formali già esposte nella memoria di
difesa presentata allo stesso Collegio prima dell'emissione
dell'ordinanza. Queste controdeduzioni, ma anche alcuni elementi
nuovi che i legali stanno estrapolando dalla normativa vigente,
confluiranno nel ricorso che potrebbe essere presentato prima
della fine del mese. Un punto su tutti: le norme nazionali sulla
decadenza in caso di gravi irregolarità nel rendiconto delle
spese elettorale, recepite da una legge regionale, è precedente
all'elezione diretta del presidente della Regione. Oggi la
decadenza di Alessandra Todde avrebbe l'effetto di scioglimento
del Consiglio regionale: una fattispecie che non si era mai
manifestata finora. C'è poi da sottolineare che l'impugnazione
al giudice ordinario seguirà il nomale iter dei tre gradi di
giudizio, con tempi oggi non definibili.
L'altra questione riguarda la decisione che spetta al
Consiglio regionale, con la Giunta per le elezioni che dovrà
dare un responso all'Aula entro 90 giorni, per arrivare poi al
voto finale. Se l'Assemblea si limitasse ad una presa d'atto
dell'ordinanza-ingiunzione, confermando quindi la decadenza
della presidente, allora si aprirebbe la strada di un ricorso in
via amministrativa al Tar.
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