Un amore non sano, fatto di dissidi costanti, liti, e aggressioni per colpa dell'alcol. Questo il ritratto reso della sua relazione da Stella Boggio, 33 anni, arrestata oggi per aver ucciso nella sua casa con una coltellata il compagno di 38 anni, Marco Magagna.
Lei ha raccontato che l'aggressione è scattata al culmine di una lite, l'ennesima, durante la quale lei si è "difesa perché aggredita" a sua volta. Tutto è avvenuto in una manciata di minuti, attorno alle 2.30 della scorsa notte, all'interno di un appartamentino in via Tonale a Bovisio Masciago, in provincia di Monza, dove Magagna avrebbe dovuto trasferirsi definitivamente a breve proprio per convivere con la 33enne. Tra i due le liti sarebbero degenerate nell'ultimo periodo, con almeno due interventi da parte delle forze dell'ordine su richiesta dei vicini di casa, come risulta agli atti in possesso degli inquirenti.
La coppia, lei mamma di un bimbo di nove anni avuto da una precedente relazione ma che non vive con lei, interior designer presso un centro commerciale, lui operaio di un'azienda brianzola, si sono conosciuti e innamorati all'incirca un anno e mezzo fa. La relazione è via via maturata sino ad una convivenza, seppur non stabile, a casa di Boggio. Qualche mese di presunto idillio e le cose, secondo il racconto della donna, sono iniziate a degenerare, anche e soprattutto a causa di un presunto abuso di alcolici da parte della vittima.
Stella Boggio ha riferito di essere stata insultata e via via aggredita in maniera sempre più violenta, a volte a schiaffi, altre a spintoni, fino a finire colpita con oggetti contundenti, ma di non aver mai sporto denuncia perché non voleva che la relazione cessasse, anzi. Magagna stava considerando di disdire l'affitto della sua abitazione per trasferirsi dalla compagna.
Proprio in quello che avrebbe dovuto essere il loro nido d'amore però, una casa che la 33enne aveva fortemente desiderato e costruito, ieri notte si è consumato il delitto.
Prima le accuse e i rimproveri, poi le urla e, sempre secondo Boggio, l'ennesima aggressione fisica, nel centro della sala da pranzo che fa tutt'uno con la cucina, nel cuore della notte. A quel punto, la donna ha detto di aver impugnato un coltello da cucina e di aver sferrato un colpo, ferendo mortalmente al petto il compagno. Subito dopo ha telefonato al 112, chiedendo aiuto e spiegando quanto era appena accaduto. Sul posto si sono precipitati i soccorritori del 118 e i carabinieri della Stazione di Varedo. Nonostante il tentativo dei medici di stabilizzare Magagna per trasportarlo in ospedale a Desio, il suo cuore ha smesso di battere.
Lei, accompagnata in caserma dagli stessi militari, è stata ascoltata anche alla presenza del pm di Monza Alessio Rinaldi, al quale ha raccontato la sua versione dei fatti. Le testimonianze dei vicini di casa, di conoscenti e familiari della coppia, saranno fondamentali per ricostruire sia la dinamica del delitto che gli ultimi mesi di relazione tra la donna e la vittima. E elementi fornirà anche l'autopsia sul corpo della vittima.
La Procura di Monza, guidata dal Procuratore della Repubblica Claudio Gittardi, ha chiesto per Stella Boggi la custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio, in attesa di vagliare tutti gli accertamenti che verranno svolti dagli investigatori ed eventualmente escludere o valutare altre ipotesi di accusa quali l'eccesso di legittima difesa.
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