Un detenuto di 40 anni di origine
pakistana è morto nel carcere bolognese della Dozza. Gli
accertamenti sulle cause del decesso sono in corso e al momento
non è ancora possibile chiarire se si tratti di morte naturale,
legata all'assunzione di farmaci o droghe, oppure altro.
A quanto si apprende il detenuto, che si trovava nella
sezione giudiziaria del carcere, stava camminando in corridoio
in direzione del cancello che delimita la sezione quando
all'improvviso si è accasciato a terra ed è morto. Si tratta
del terzo detenuto deceduto in un carcere dell'Emilia-Romagna
nel giro di pochi giorni.
Ieri, infatti, un uomo di origine straniera è morto nel
carcere di Modena per inalazione di gas (da stabilire se si sia
trattato di un suicidio o di una pratica per stordirsi), mentre
il 30 dicembre, nel carcere di Piacenza, ha perso la vita un
tunisino di 27 anni e terminati gli accertamenti il caso è stato
classificato come suicidio. Infine un tentativo di suicidio si è
verificato una ventina di giorni fa nel carcere di Modena e il
detenuto si trova ora in coma.
"Non ci sono più parole, siamo di fronte ad una vera crisi,
sia che si tratti di suicidi o di morti per altre ragioni non
cambia niente", ha detto il garante regionale dei detenuti,
Roberto Cavalieri.
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