Mano pesante del gup Tommaso
Perrella, al termine di un processo in abbreviato celebrato a
Napoli: inflitti ben 361 anni e 80 giorni di reclusione a una
trentina di imputati, tra capi e gregari del clan camorristico
degli Abbinante.
Le pene più alte, venti anni di reclusione, ridotte di un
terzo per il rito, sono state inflitte al boss Arcangelo
Abbinante, a Salvatore Mari, detto "o' tenente", prima della
cattura inserito nella lista dei ricercati più pericolosi del
Viminale, Alessio Cuomo e Patrizio Sergio.
Queste le pene per gli altri imputati: Nicola Capasso (18
anni); Salvatore Iorio (17 anni, 9 mesi e 10 giorni); Andrea
Arpino (14 anni e 10 mesi); Francesco Abbinante (classe '98, 14
anni); Paolo Ciprio (13 anni e 4 mesi); Claudio Di Napoli (12
anni); Vincenzo Carrino (12 anni); Giovanni Gelsomino (12 anni);
Vincenzo Pagano (12 anni); Guido Esposito (11 anni e 4 mesi);
Francesco Bartolo (11 anni, un mese e 10 giorni); Domenico
Martello (11 anni, un mese e 10 giorni); Giovanna Monetti (11
anni, un mese e 10 giorni); Gennaro Matuozzo (10 anni); Rosa
Marotta (9 anni, 5 mesi e 10 giorni); Luigi Basile (9 anni e 4
mesi); Tommaso Ciriello (9 anni e 4 mesi); Giuseppe Romano (9
anni e 4 mesi); Gennaro Russo (9 anni e 4 mesi); Salvatore
Volpicelli (8 anni, 10 mesi e 20 giorni con multa di 40mila
euro); Antonio Esposito (8 anni, 6 mesi e 21mila euro di multa);
Vincenzo Candido (8 anni, 5 mesi e 10 giorni); Salvatore
Monreale (8 anni e 20mila euro di multa); Francesco Nocera (8
anni); Vincenzo Frattini (6 anni e 8 mesi); Alessandro Errico (6
anni e 21mila euro di multa).
Libertà vigilata per un periodo non inferiore a tre anni per
Francesco Abbinante, Mari, Arpino, Di Napoli, Iorio, Gelsomino,
Guido Esposito.
Assoluzioni da alcuni dei capi d'accusa contestati per
Arcangelo Abbinante, Paolo Ciprio, Alessandro Errico, Guido
Esposito, Salvatore Volpicelli, Vincenzo Pagano (difeso
dall'avvocato Nicola Pomponio) "per non avere commesso il fatto"
(in quest'ultimo caso si tratta di un'estorsione).
Assoluzione per alcuni dei reati contestati ma con la formula
"perché il fatto non sussiste" per Antonio Esposito e Salvatore
Iorio. Del collegio difensivo, oltre a Pomponio, hanno fatto
parte, tra gli altri, gli avvocati Dello Iacono, Regine, Mottola
e Procentese. Le motivazioni saranno rese note entro 30 giorni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA