Nella tragica Spoon River ligure quella di Giovanni Battista Macciò, portuale di 52 anni conosciuto anche come Francesco, è la croce numero 20 del 2024.
Vittima dell'ennesimo incidente sul lavoro. Macciò è rimasto schiacciato tra due ralle, due mezzi adibiti allo spostamento dei container, nel porto di Genova mentre, alle tre del mattino, controllava i sigilli di un container. E' successo oggi in una giornata nera per gli incidenti sul lavoro in Italia. Un altro morto nel cagliaritano, uno a Salerno, un ferito grave nell'aretino.
A Genova è scattato subito lo sciopero dei lavoratori portuali con blocco delle operazioni fino alle 6 di domattina.
Bloccato il varco su lungomare Canepa, il traffico è impazzito e Genova è andata in tilt, con code su tutto il nodo autostradale durate ore. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto un incontro urgente al commissario dell'Adsp del Mar ligure occidentale, l'ammiraglio Massimo Seno che li ha ricevuti nel pomeriggio. Allo sciopero si è unito anche il porto di Savona.
"Basta morti sul lavoro! ci siamo rotti" hanno scritto i colleghi di Macciò su uno striscione. "Inaccettabile uscire di casa e non tornare più dalla tua famiglia", commentano i compagni di lavoro.
Secondo una prima ricostruzione Macciò si sarebbe trovato in mezzo a uno scontro frontale tra i due speciali mezzi che spostano i contenitori. In particolare una delle due ralle era ferma mentre l'altra era in marcia e dopo aver fatto una manovra di inversione avrebbe iniziato a sbandare, per cause ancora da chiarire, scontrandosi contro l'altra. L'uomo sul mezzo fermo è stato sbalzato ed è finito a terra: ha lesioni alla testa e alla schiena ed è stato trasportato in codice rosso all'ospedale San Martino.
Sul posto sono intervenuti medici, capitaneria di porto, polizia stradale e ispettori del Nucleo Prevenzione e sicurezza della Asl. Per Macciò il personale sanitario ha capito subito che non c'era nulla da fare. Il conducente del mezzo in movimento è stato portato in ospedale per essere sottoposto ai test tossicologici e alcolemici. E' indagato.
Il pubblico ministero di turno Andrea Ranalli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha fatto sequestrare l'area, i mezzi e il telefonino del conducente. Poi l'inchiesta passerà al pool Salute e Lavoro, coordinato dall'aggiunto Francesco Pinto.
Occorrerà capire se la manovra fosse corretta così come se Macciò potesse stare lì a piedi.
Il portuale, che viveva a Castiglione Chiavarese, lascia una moglie e un figlio di 20 anni. Era anche membro del Comitato parenti vittime del Ponte Morandi. Domenica scorsa ha partecipato alla cerimonia per l'inaugurazione del Memoriale insieme ai parenti.
Cordoglio da parte del management e i dipendenti del terminal Psa-Pra' e anche da parte dell'Adsp. La direzione del terminal ha deciso che riconoscerà la retribuzione base della giornata ai lavoratori che hanno aderito allo stop.
I sindacati chiedono subito azioni concrete per aumentare la sicurezza. "Vogliamo capire cosa è successo, vogliamo verificare, vogliamo che non succeda più" dice Roberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria. "Il nostro obiettivo è arrivare a incidenza zero. Sappiamo che è utopia, ma ci proviamo e continueremo a lottare" aggiunge Mauro Scognamillo segretario generale della Fit-Cisl Liguria e chiede interventi concreti anche Enrico Poggi, segretario Filt-Cgil di Genova.
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