La Divina Commedia, interpretata da
attori con cerebrolesioni e non, diventa la storia di un viaggio
di amicizia, recupero e rinascita. Lo spettacolo teatrale "La
nostra Divina Commedy - Come distruggere Dante in quattro e
quattr'otto", scritto e diretto da Silvano Alpini andrà in scena
domani 18 dicembre alle 16 nella Sala Monumentale di Palazzo
Chigi. Tra il pubblico ci sarà anche la ministra per le
Disabilità Alessandra Locatelli.
Lo spettacolo nasce dal progetto pilota In.di.c.a.
(Interventi DIretti alle Cerebrolesioni Acquisite) promosso
dalla cooperativa Nomos insieme all'associazione
Atracto-Associazione Traumi Cranici Toscani e sostenuto dalla
Fondazione CR Firenze, con l'obiettivo di promuovere e tutelare
i diritti delle persone con disabilità derivanti da grave danno
cerebrale: sono stati creati due Atelier di Terapie
Occupazionali, uno a Grosseto e l'altro a San Giovanni Valdarno,
che hanno dato vita a un'esperienza unica di integrazione e
recupero, attraverso lo strumento del teatro, che è culminata
nella realizzazione di questo spettacolo, messo a punto in
collaborazione con l'associazione culturale Masaccio.
"Ringrazio Atracto e Nomos, Fondazione Cr Firenze e
l'associazione Masaccio per questo importante e bellissimo
progetto e tutti i ragazzi per l'impegno e la passione che
mettono - spiega la ministra Alessandra Locatelli -. Il teatro,
la musica e l'arte consentono di esplorare nuove forme di
espressione e sono fondamentali per valorizzare i talenti e le
competenze di ogni persona, e per mostrarne le potenzialità e
non i limiti. Offrire occasioni e dare opportunità è il modo
migliore per far emergere le capacità di tutti e progetti in
rete tra Enti del terzo settore e territorio, come questo,
promuovono pienamente questa prospettiva. Abbiamo davanti a noi
una grande sfida: il cambiamento è iniziato e possiamo vincerla
solo insieme".
"È motivo di grandissima soddisfazione - afferma Maria Oliva
Scaramuzzi, vicepresidente Fondazione CR Firenze - poter
svolgere questa rappresentazione nella sede di una delle massime
Istituzioni del Paese. È la conferma della assoluta validità di
un modello terapeutico che conferma quanto lo spettacolo, e le
arti in generale, possano contribuire in maniera considerevole
al recupero di una persona. È il motivo per cui destiniamo a
questo settore risorse significative che vanno alle tante
associazioni e organizzazioni che se ne occupano. A loro, e in
particolare ad Atracto e a Nomos, va tutta la nostra stima e
gratitudine per la passione e la costanza con cui assistono le
persone con disabilità".
"Il teatro, potente strumento di espressione e inclusione, è
stato il luogo dove si è dato vita a un processo di creatività e
amicizia capace di ridare un nuovo significato all'esistenza e
una nuova direzione a chi ha visto la propria esistenza
interrotta da una grave evento traumatico, ma che ora sta
ricostruendo la propria vita attraverso il recupero del
movimento, della parola e della relazione - commenta Gaia
Guidotti vicepresidente di Nomos - La nostra Divina Commedy non
è solo una performance artistica, ma un segno concreto di
inclusione sociale, costruzione di nuovi orizzonti di senso di
esistenze interrotte e poi recuperate".
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