I video delle sue evasioni li pubblicava su TikTok, noncurante del fatto di essere agli arresti domiciliari per droga.
C'è una ripresa dove si vede lui che corre, il suo volto e la sua mano che saluta. E poi un altro filmato dove - colonna sonora di Eugenio Bennato, con tanto di ritornello 'arrivano le guardie' (che alla fine arriveranno davvero) - il 56enne detenuto inquadra una strada che ha raggiunto uscendo, illegalmente, da casa. Certo, l'evasore social non poteva immaginare che tra i follower ci fossero anche i carabinieri, che alla fine lo hanno incastrato.
E così, dagli arresti domiciliari a Lettere, in provincia di Napoli, è finito dritto in carcere. I carabinieri della locale stazione stavano monitorando da tempo i suoi post. Li hanno poi comparati con i video delle telecamere di sorveglianza installate attorno alla sua abitazione e, grazie all'analisi dei contenuti, sono stati in grado di accertare e comunicare al Tribunale ben sei evasioni. Non è certo la prima volta che i social tradiscono. Proprio a Lettere due 19enni incensurati postarono, sempre su TikTok, video in cui lanciavano l'immondizia dallo scooter: immagini che hanno fatto scattare delle sanzioni. Ad Ischia, invece, un ventenne registrò un video nel quale insultava i carabinieri: i militari lo scoprirono, sempre su TikTok, e il ragazzo napoletano, che aveva pubblicato tutto con tanto di nome e cognome, ha dovuto rispondere di diffamazione a mezzo web.
Passando a casi più eclatanti, qualcuno forse ricorda quello di Vincenzo Matacena, 39enne del rione Traiano ricercato dall'ottobre del 2021, che si era rifatto una vita come pizzaiolo in Spagna, a Valencia. Le ricerche si erano concentrate inizialmente nel suo quartiere di residenza, ma senza esiti. I risultati sono cominciati ad arrivare dall'analisi dei profili social dei familiari. Si partì da una storia Instagram dove una parente lasciò intendere che avrebbe presto riabbracciato il figlio di Matacena, in Spagna. Altri indizi sono poi arrivati dai video postati senza particolare prudenza da altre persone molto vicine al 39enne. Uno su tutti, un video di "unboxing" durante il quale si elencavano i benefici di alcuni prodotti per la bellezza acquistati in rete. I carabinieri da lì riuscirono ad intravedere l'indirizzo riportato sul pacco. Insomma, i social hanno chiuso il cerchio e Matacena è stato catturato. Ci sono stati, poi, video che hanno consentito di scoprire feste di hallowen abusive, oppure violenze sugli animali. E un altro che pure ha tradito due detenuti ai domiciliari. Questa volta siamo a Pozzuoli, sempre in provincia di Napoli. I due avevano fatto richiesta di partecipare alla comunione dei figli. L'istanza fu rifiutata ed entrambi chiesero in quel giorno di essere sottoposti a una visita medica. I due, invece, andarono prima in chiesa e poi al ristorante per la festa. Tutto sui social e alla fine tutti finiti in cella.
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