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Migranti, Anm: 'La convalida in Appello stravolge le competenze'

Migranti, Anm: 'La convalida in Appello stravolge le competenze'

Santalucia: 'Difficile trovare un principio di razionalità'

ROMA, 16 novembre 2024, 19:19

Redazione ANSA

ANSACheck
Il presidente dell 'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente dell 'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l'ordinario assetto delle  competenze. La Corte di appello - già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr - dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze". A dirlo il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nella sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell'Anm a Roma. Il riferimento è all'emendamento al decreto flussi, in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dovrebbe essere 'spostata' alla Corte d'Appello.

Per Santalucia l'emendamento è "diretto a spogliare le sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell'organizzazione giudiziaria". Secondo il presidente dell'Anm, "è assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze". "Si percepisce piuttosto - ha aggiunto -, la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, movendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate "immigrazione" dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative". 

La richiesta delle consigliere Bertolini ed Eccher
Le consigliere laiche del Csm, Isabella Bertolini della Lega e Claudia Eccher di FdI, hanno chiesto l'apertura di una pratica alla prima Commissione e alla Procura generale della Cassazione affinché siano valutati eventuali profili disciplinari a carico del segretario di Magistratura Democratica, Stefano Musolino.

Le due consigliere citano la partecipazione di Musolino come relatore ad un evento dell'associazione 'No Ponte', "avente una spiccata connotazione anti governativa, riguardante - tra gli altri argomenti - il ddl sicurezza". Bertolini ed Eccher citano sue "affermazioni di tipo politico", che "rappresentano una violazione dei principi costituzionali di imparzialità e di indipendenza che secondo la Costituzione tutti i magistrati devono osservare". Le consigliere hanno anche citato altre affermazioni di Musolino alla trasmissione Piazza Pulita su La7. La prossima settimana la prima Commissione farà le sue valutazioni sull'eventuale pratica. 

"Questa non è più una pretesa di imparzialità, ma richiesta di silenzio e non è accettabile. Un magistrato sui temi della giustizia può intervenire argomentando e spiegando perché è il nostro specifico campo professionale, non si può chiedere il silenzio in nome dell'imparzialità", ha commentato Santalucia. "Si sta oltrepassando il confine del possibile - aggiunge -. Una cosa è l'imparzialità, un'altra la soggezione silenziosa al governo. Non è nella cifra della nostra fisionomia costituzionale e democratica".

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