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Ragazza uccisa, 21enne "ho sparato e buttato arma in mare"

Ragazza uccisa, 21enne "ho sparato e buttato arma in mare"

Presunto omicida identificato grazie alla videosorveglianza

BARI, 23 settembre 2024, 10:07

Redazione ANSA

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È il 21enne barese Michele Lavopa, già noto alle forze dell'ordine, il giovane fermato dai carabinieri perché ritenuto il responsabile dell'omicidio di Antonella Lopez, la 19enne uccisa la notte tra sabato e domenica in un locale di Molfetta (Bari), e del ferimento di quattro giovani tra 20 e 25 anni, tutti raggiunti da almeno sei colpi di pistola. Lavopa è accusato di omicidio e tentato omicidio.
    Raggiunto dai carabinieri nella sua casa del quartiere San Paolo e interrogato, ha confessato e ha detto ai militari di aver gettato in mare l'arma usata per il delitto. Tra i feriti c'è anche Eugenio Palermiti, nipote omonimo del capoclan del rione Japigia di Bari. Gli spari sarebbero avvenuti dopo un litigio, le indagini svolte hanno permesso ai carabinieri di accertare che il tutto è accaduto al termine di una discussione degenerata tra il gruppo capeggiato dal rampollo dei Palermiti, con un altro gruppo di giovani". I militari sono riusciti a individuare Lavopa grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza del 'Bahia' di Molfetta, nonostante le "dichiarazioni di circostanza e palesemente omertose" rilasciate dai ragazzi feriti dopo i fatti.
    Il giovane ha detto ai carabinieri di essersi recato in discoteca con la fidanzata e alcuni amici "senza alcuna intenzione belligerante" ma di aver portato con sé una pistola "per difendersi da eventuali aggressioni, come spesso accade nei locali notturni baresi". Nel corso della serata ci sarebbe poi stata una lite con il gruppo di Palermiti (con tanto di offese e minacce) e, secondo Lavopa, il rampollo del clan avrebbe a un certo punto estratto una pistola, "scatenando la sua reazione di fuoco". Dopo gli spari, Lavopa sarebbe fuggito a piedi dal locale e sarebbe tornato a casa in macchina con due amici.
    Lavopa è ora in carcere a Bari.
   

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