Nessun pentimento apparente ma solo
la preoccupazione "di non far soffrire più" i propri genitori,
per motivi però imprecisati. È quanto emerge dal primo
interrogatorio reso da Luca Ricci, il 50enne, che a Fano (Pesaro
Urbino) il 24 giugno scorso ha ucciso il padre Giuseppe, 75
anni, e la madre Lusia Marconi, 70 anni, nella villetta di via
Fanella 127 dove abitavano in due piani diversi.
A causa di debiti non onorati dal figlio, le vittime avevano
dovuto ipotecare la propria casa che è stata venduta all'asta e
nella quale loro avrebbero continuato a vivere pagando un
affitto. E' il contesto nel quale è maturato il duplice delitto.
Davanti alla procuratrice di Pesaro Maria Letizia Fucci e alla
polizia, Ricci aveva poi confessato le proprie responsabilità
dopo 16 ore di interrogatorio: il 50enne ha prima strangolato la
madre Luisa Marconi, 70 anni, mentre stava misurando la
pressione sanguigna in cucina; poi è andato in camera da letto e
ha ucciso con 11 martellate in testa il padre Giuseppe che ha
provato a reagire ma inutilmente.
Domani si terrà a Pesaro l'udienza di convalida del fermo per
Luca Ricci davanti al gip Giacomo Gasparini. Il duplice omicida,
ora recluso nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, deve
rispondere di omicidio plurimo volontario aggravato dalla
crudeltà. Resta comunque ignoto il movente anche se, dagli
elementi raccolti, è emerso che Luca Ricci chiedeva in
continuazione soldi ai genitori. La casa al momento
dell'irruzione della polizia, dopo il ritrovamento dei due
corpi, era sottosopra come se il 50enne cercasse ossessivamente
qualcosa.
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