(ANSA) NAPOLI, 21 MAG - "Nella due giorni di convegno a Pompei abbiamo lavorato sulla memoria da trasmettere alle nuove generazioni attraverso i beni culturali, guardando le diverse metodologie adottate nei Paesi del Mediterraneo".
Così l'assessore alla cultura della Regione Campania Caterina Miraglia ha tirato le somme dell'incontro "Memoria del futuro, il valore della comunicazione e dell'informazione nelle città del Mediterraneo" che si è chiuso oggi dopo aver portato, nell'abito del Forum Universale delle Culture, a confronto nell'auditorium degli scavi di Pompei rappresentanti dei media italiani e di Paesi del Mediterraneo e del Golfo, dalla Tunisia all'Egitto, dagli Emirati Arabi Uniti al Libano che si sono confrontati con rappresentanti delle istituzioni.
Una riflessione in cui, evidenzia la Miraglia, "tutti i
convenuti hanno reso giustizia alla politica culturale della
Regione Campania, voluta dal presidente Caldoro" e che è partita
dai beni culturali, allargandosi anche ai nuovi concetti di
dialogo mediterraneo nati dopo le primavere arabe e il
diffondersi dei media digitali in tutta l'area Mena. Un
confronto, ha sottolineato la Miraglia "che parte da una base
comune: siamo tutti 'quelli del sud' che significa anche che
siamo anche i più grandi detentori di una cultura risalente. Una
cultura che, nel caso specifico dei beni culturali materiali,
deve essere conservata ma allo stesso tempo valorizzata perché
produca un'economia in grado di contribuire alla stessa tutela".
"Sulle criticità nel dialogo espresse in alcuni interventi, in
particolare dal direttore di Al Ahram Mohamen Sabreen - ha
concluso l'assessore regionale - devo dire che è chiaro che
l'Italia è partner paritario prima di tutto da un punto di vista
culturale. Ed è proprio da questo che dobbiamo partire per
lavorare insieme, perché ognuna delle culture mediterranee
mantenga sacri i propri valori, trovando però la giusta armonia
tra loro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA