"L'Enpam non potrà garantire il
pagamento delle pensioni ai medici di famiglia e ai pediatri di
libera scelta se da convenzionati diventassero dipendenti". È
l'allarme lanciato in una nota dall'Enpam, l'Ente previdenziale
dei 'camici bianchi.
"Ogni tanto qualcuno parla di dipendenza per i medici di
medicina generale, senza però avere chiaro che la previdenza
dell'intera categoria di medici e odontoiatri collasserebbe",
dice il presidente della Cassa Alberto Oliveti.
"In passato abbiamo già quantificato in 84 miliardi di euro il
costo prospettico per le casse dell'Enpam se la contribuzione
dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta venisse
attratta all'Inps in quanto dipendenti, e lo scenario peggiore
addirittura si avrebbe facendo diventare subordinati solo i
nuovi medici", aggiunge. Nessun problema previdenziale se i
medici di medicina generale rimarranno lavoratori autonomi: in
tal caso "l'Enpam potrà mantenere per tutti la sostenibilità di
lungo periodo", continua Oliveti.
"Dal punto di vista previdenziale non ci sarebbe alcun problema
anche se dovesse cambiare il mix di reddito dei medici del ruolo
unico, oggi prevalentemente a quota capitaria, ma che in futuro
potrebbe avere una componente crescente di quota oraria.
L'importante è che resti adeguato il flusso dei contributi
derivante dal monte compensi per il lavoro in convenzione",
conclude.
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