Anche la Rete delle aree marine
protette siciliane presente agli Stati generali delle aree
protette italiane, organizzati ieri e oggi, nella Biblioteca
nazionale centrale di Roma, su iniziativa del ministero
dell'ambiente, in collaborazione con Federparchi. Parole
d'ordine tutela e sostenibilità per un appuntamento che diventa
anche momento fondamentale di rappresentatività dell'intero
sistema. "La razionalizzazione della legge 394/91 - dice Davide
Bruno, direttore dell'Area marina protetta Isola di Ustica -
risulta fondamentale per il futuro delle aree marine e la
partecipazione congiunta di tutti i portatori di interesse
rappresenta un segnale di una nuova attenzione per un settore
che negli ultimi anni è stato trascurato sotto tanti aspetti,
facendo delle aree marine una sorta di 'cenerentola' del
sistema. Per questo - conclude Bruno - auspichiamo che a
conclusione dei lavori si possa elaborare un documento finale
utile per un nuovo master plan per le aree marine protette.
Vogliamo consolidare il ruolo delle aree marine nella tutela, la
conservazione e la protezione del mare siciliano".
"Un'opportunità di confronto con il ministero dell'ambiente e
sicurezza energetica - aggiunge Salvatore Livreri Console,
direttore dell'Area marina protetta Isole Egadi - dalla riforma
della legge quadro delle Aree protette alla semplificazione
amministrativa, alla futura evoluzione della conservazione della
natura in Italia. Sono state due giornate ricche di idee,
condivisioni e proposte per migliorare la gestione delle Aree
protette - continua Livreri Console - ma soprattutto sono una
occasione importante nel progetto di riforma della legge quadro
394/91, strumento strategico per la gestione delle aree
protette". "Il ministero, secondo la logica della concertazione
- sottolinea Bruno - ha ascoltato le istanze degli stakeholders,
aree marine, parchi terrestri, associazioni di categoria, enti
locali e territoriali al fine di aggiornare la normativa di
riferimento in chiave moderna anche alla luce delle sfide
climatiche e non ultimo degli impegni di natura internazionale,
Agenda 2030 e 30by30, interventi necessari per la conservazione
degli habitat e della biodiversità", conclude.
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