"Sostanze chimiche oltre il
livello limite di legge" sono state rilevate nel mare della
Riserva naturale "Isole dello Stagnone" di Marsala. E' emerso
nel monitoraggio sulle acque di transizione compiuto nel 2023
dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente. L'acqua
dello Stagnone è classificata come "non buona". Sono state
trovate addirittura tracce di Ddt, un pericoloso pesticida che,
in Italia, non è più in commercio dal 1978 (già sei anni prima
era stato vietato negli Usa sulle spinte dei movimenti
ambientalisti). Il dato testimonia quanto l'utilizzo di prodotti
chimici permanga nel tempo.
Il report presenta i risultati del monitoraggio dello stato
ecologico e chimico di 13 corpi idrici in Sicilia. Le acque di
transizione, che comprendono aree come lo Stagnone di Marsala,
Lago Marinello, Mergolo della Tonnara, e altri corpi idrici
significativi, sono state analizzate sulla base della direttiva
quadro 2000/60/CE e dei successivi aggiornamenti. Lo Stagnone
(una superficie di circa 20 chilometri quadrati) è
caratterizzato da acque salmastre che ospitano una flora
sommersa unica nel suo genere, fondamentale per la stabilità
dell'ecosistema lagunare. E nel corso del 2023 è stato
sottoposto a un attento monitoraggio per valutare il suo stato
ecologico e chimico. Quest'ultimo classificato come "non buono"
per il superamento dei "Standard di qualità ambientale", ovvero
i limiti normativi stabiliti per la concentrazione di sostanze
inquinanti nell'acqua e nei sedimenti. E in particolare, sono
stati rilevati tre contaminanti oltre i livelli consentiti:
Cipermetrina, un pesticida piretroide altamente tossico per gli
organismi acquatici; Aclonifen, un erbicida con forte capacità
di accumularsi nei sedimenti; e Ddt totale, un residuo storico
di un pesticida ormai vietato, che testimonia l'impatto di
contaminazioni passate. Questi inquinanti, oltre a rappresentare
un rischio diretto per la biodiversità locale, influenzano anche
la qualità della vita degli organismi bentonici, che vivono sul
fondo della laguna.
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