"Pensieri di uno studente della
saggezza della Kabbalah", un titolo complesso quello del libro
del torinese Alessandro Beria edito da Libridine (pagine 82; 10
euro) che "riesce a sintetizzare, agglomerare, tenere insieme
realtà solo apparentemente distanti rivelando il loro
denominatore comune", scrive nella prefazione Gianluca
Sferlazzo. E aggiunge: "Questa raccolta di pensieri in forma
poetica e figurata, nel suo «piccolo» introduce a verità
infinitamente «grandi», iscrivendosi nella perfetta tradizione
di ogni disciplina dell'interno
votata a insegnare, a chi è desideroso di ricevere, le Verità
essenziali che l'autore ha deciso di donare altruisticamente a
chi si interessa in particolare alla tradizione kabbalistica.
non è solo un libro, ma una guida per la crescita personale e la
comprensione del mondo".
Il significato letterale del termine Kabbalah è 'tradizione',
sapere ricevuto, e si riferisce in primo luogo alle
interpretazioni esoteriche dell'Antico Testamento (Tanakh)
basate sulla convinzione che sia possibile ottenere una
intuizione mistica della divinità e di conseguenza la conoscenza
dell'uomo, creato secondo la Bibbia 'a immagine e somiglianza'
di Dio.
"Sono quasi le due del mattino. È questo il momento in cui i
Kabbalisti
s'incontrano. Un passo d'intenzione e si parte. Per un viaggio
nelle profondità del desiderio di ricevere. Per invertire la sua
intenzione egoistica. Per costruire un'intenzione di altruismo
da portare al mondo", ha scritto il più grande Kabbalista del
'900, Yehuda Ashlag, noto anche con il soprannome di Baal
ha-Sullam il cui lavoro è portato avanti da Michael Laitman,
che ha ricevuto il dottorato in filosofia e Kabbalah
dall'accademia Russa delle Scienze. Il messaggio dell'autore del
libro può essere sintetizzato in queste frasi: "Il mondo che
vediamo è la fotografia della Luce nel nostro desiderio di
ricevere. Ognuno di noi ha un desiderio diverso, e così ognuno
vede qualcosa di diverso.
Desideri diversi, fotografie diverse. Ma se sviluppassimo un
comune desiderio
di dare? Vedremmo tutti la stessa cosa? La vera realtà? - chiede
Beria -
Come fare? Anziché ricevere la Luce per goderne, costruiremo
un'intenzione, un masach, un comune sforzo, per donare. Anziché
continuare a ricevere, ricevere e ricevere tutti i tipi di
piacere in modo continuo, istintivo, costruiamo prima
un'intenzione di altruismo".
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