Due risarcimenti da 570mila e 500mila sono stati ottenuti dalla famiglia di un siracusano che aveva contratto l'epatite a causa di sangue infetto e poi per il decesso dell'uomo per la patologia.
Il signor Nunzio, ricoverato
all'ospedale Umberto I di Siracusa nel giugno 1981, venne
sottoposto a emotrasfusione, che come accertato, gli causò il
contagio da epatite da virus HCV.
L'uomo e la moglie, assistiti dagli avvocati Dario Seminara e
Lisa Gagliano, ottennero dopo oltre 30 anni nel 2012 dal
Tribunale di Catania la condanna del ministero della Sanità,
colpevole di non aver controllato il sangue dei donatori:
482mila 493 euro quale risarcimento del danno per il paziente, e
48mila euro per la coniuge quale risarcimento per il disagio
susseguente alla malattia del marito.
A causa della patologia l'uomo è morto il 3 marzo 2015.
La
vedova e i due figli hanno deciso di richiedere un risarcimento
per la perdita, e per il danno terminale, avendo il congiunto
molto sofferto, nell'ultimo periodo della sua vita.
Il Tribunale di Catania, dopo la consulenza medica per
verificare il nesso tra il decesso e l'epatite contratta in
ospedale, il 12 febbraio scorso ha condannato il ministero della
Salute al pagamento, per la vedova e i due figli, di circa
500mila euro.
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