E' morto ieri a Palermo, a 59
anni, Alessio Calaciura, che recentemente aveva pubblicato
"Volevo essere pernambuco" per Navarra editore, un sorprendente
volume di racconti, intessuto di elementi autobiografici e al
tempo stesso mitici, che ha per sfondo Palermo.
Dai multiformi interessi, Calaciura, oltre alla letteratura
(ha lasciato degli inediti) si è dedicato al teatro, alla musica
e alla passione per il legno: ebanista, restauratore di mobili
di pregio, ha creato oggetti privilegiando il mosaico di essenze
che raccoglieva e depositava nel suo laboratori di Pezzingoli,
alle porte di Palermo, estraendo dal caos opere di raffinata
fattura.
Restio a proteggere le mani ("i guanti - diceva - impediscono
il contatto con l'anima del legno), Alessio Calaciura portava
con noncuranza i segni di acidi e vernici sulla pelle.
Figlio del giornalista Anselmo e della poeta Grazia Cianetti, è fratello dello scrittore Giosuè.
Lascia la moglie Cinzia e la
figlia Nicoletta.
La cerimonia d'addio ad Alessio Calaciura sarà domani alle 11
nell'ex chiesa dei Crociferi, in via Torremuzza, a Palermo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA