Dal 24 giugno al 3 luglio, Stromboli torna protagonista della "Festa di Teatro Eco Logico" che, quest'anno, festeggia i suoi primi dieci anni e sceglie come titolo 'Mondi possibili', un tema declinato in circa 30 appuntamenti che, a partire dal centenario della nascita di Italo Calvino, Rocco Scotellaro e Wisława Szymborska, articolano un programma ricco e poliedrico dedicato alle "visioni" del mondo: dall'Arcadia di Torquato Tasso (con una versione site specific di "Aminta" per la regia di Alessandro Fabrizi e le musiche originali di Gianluca Misiti) alle riforme agrarie, dai progetti sociali alle utopie, tra politica scienza e fantascienza.
Un'avventura lunga 9 giorni fra cielo, terra e mare, gratuita e, rigorosamente, a "spina staccata".
L'edizione 2022 - Il MAGAZINE di ANSA.IT
A Stromboli la X edizione della festa di teatro Eco Logico
Tra gli ospiti: la cantante e attrice polacca Ewa Glowacka-Fierek che curerà una serata di musica e poesia dedicata a Wislawa Szymborska, il gruppo musicale Trio Fabrica Ensemble che presenterà una serata dedicata al mondo degli anni ’50 del Novecento, l’attrice Laura Mazzi, protagonista di “Aminta” e coinvolta nella lettura a puntate del romanzo “Ishmael” di Daniel Quinn, lo storico dell’arte Giovanni Careri (École des Hautes Études en Sciences Sociales, Paris, France) che racconterà “La Fabbrica degli Affetti” in Torquato Tasso, il fisico Pier Francesco Moretti (Ufficio Relazioni Europee e Internazionali del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche) con un incontro sulle “Teorie Scientifiche dell’Al di là” e gli artisti Ulderico Pesce, con un monologo su Rocco Scotellaro, Giuseppe Lanino con un’appassionata denuncia degli allevamenti intensivi, la danzatrice Olimpia Fortuni con una doppia versione della sua coreografia “X”, all’alba e al tramonto in luoghi diversi dell’isola, Giuseppe Carullo con “Umanità Nova” per la regia di Cristiana Minasi, sui moti di Reggio del luglio del 1970, l’attrice e performer messicana Indira Pensado che porterà il personaggio di Bacurimì a interagire con i passanti in piazza San Vincenzo e tanti altri ospiti.
"La Festa - spiegano gli organizzatori - rappresenta un’esperienza unica di contatto senza filtri fra uomo e natura, fra artista e spettatore grazie alla rinuncia alla corrente elettrica e quindi ad artifici tecnologici (niente microfoni, niente strutture, nessun faro puntato sul performer), una rinuncia che genera ascolto, che produce meraviglia, che celebra l'essere umano nella natura non come predatore ma come interlocutore. La drammatica crisi climatica è al centro della poetica e della pratica della Festa che intende rigenerare un dialogo intimo e reciproco con l'ambiente e risvegliare una sensibilità e un’attenzione ai contenuti ecologici, offrendosi come modello unico al mondo di pratiche esemplari di risparmio energetico.


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