Arturo Cirillo è regista e interprete di Cyrano de Bergerac, ispirato al celebre romanzo di Edmond Rostand, che debutta martedì 24 gennaio, alle ore 21 nella Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo.
In scena, al suo fianco, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini.
Lo spettacolo,
coprodotto da Marche Teatro, Teatro di Napoli - Teatro
Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro -
Teatro Nazionale, replica fino al 29 gennaio. Le scene sono di
Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci Paolo
Manti, mentre le musiche originali sono di Federico Odling, che
ha rielaborato anche alcune canzoni rese famose dalla commedia
musicale Cyrano di Domenico Modugno e Riccardo Pazzaglia, andata
in scena con successo alla fine degli anni '70.
Lo spettacolo prende le mosse dalla storia del famoso
spadaccino-poeta francese, che si destreggia bene con le parole
senza però riuscire a fare lo stesso con l'amore, quello provato
per Rossana. Nel suo adattamento, Cirillo cita il grande varietà
italiano, ricordando il musical di Domenico Modugno che aveva
visto da bambino.
"Andare con il ricordo a un musical da me visto da ragazzino a
Napoli, nell'ancora esistente Teatro Politeama - spiega il
regista - è stato il primo moto di questo nostro nuovo
spettacolo. Il musical in questione era appunto il Cyrano tratto
dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad
un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato
Molière. Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane
spettatore significa per me risentire, forte come allora,
l'attrazione per il teatro, la commozione per una storia d'amore
impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno
presente, grazie proprio alla finzione della scena. Lo
spettacolo non è ovviamente la riproposizione di quel musical
(con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua
contaminazione della vicenda di Cyrano de Bergerac, nella quale
ho accentuato più il lato poetico e visionario e meno quello di
uomo di spada ed eroe della retorica".
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