/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Borsellino: dai verbali del Csm le tensioni in Procura

Borsellino: dai verbali del Csm le tensioni in Procura

Le audizioni di 19 magistrati dopo le stragi

PALERMO, 20 luglio 2022, 17:27

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I contrasti con Giovanni Falcone sulla gestione delle inchieste più importanti, le spaccature all'interno della Procura con otto sostituti che chiedono un capo più "autorevole", le carenze dei sistema di sicurezza per i magistrati più esposti, l'isolamento di Paolo Borsellino.

I giorni delle polemiche infuocate a palazzo di giustizia di Palermo che precedettero e seguirono la strage di via d'Amelio trovano un'eco drammatica nelle testimonianze di 19 magistrati e di Maria Falcone.

I verbali di quelle audizioni, che si tennero davanti al Csm tra il 28 e il 31 luglio 1992, sono diventati ora pubblici, assieme ad alcune parti "riservate", e tracciano un quadro di tensioni che scossero gli uffici giudiziari di Palermo tra le due stragi in cui morirono prima Falcone e dopo 57 giorni Borsellino.
    Il principale obiettivo delle critiche era il procuratore del tempo, Pietro Giammanco, che si è dovuto difendere da critiche molto forti su una gestione dell'ufficio improntata a linee di cautela in alcuni processi e accentramento di poteri decisionali.
    Con Giammanco il Csm sentì il procuratore generale Bruno Siclari, gli aggiunti Vittorio Aliquò e Elio Spallitta, i sostituti procuratori Alfredo Morvillo (cognato di Falcone), Ambrogio Cartosio, Claudio Corselli, Maurizio Conte, Lorenzo Matassa, Francesco Lo Voi, Ignazio De Francisci, Roberto Scarpinato, Egidio La Neve, Giovanni Ilarda, Domenico Gozzo, Antonio Ingroia, Giuseppe Pignatone, Teresa Principato, Gioacchino Natoli, Guido Lo Forte, Antonella Consiglio, Annamaria Palma, Antonio Napoli, Vincenza Sabatino, Salvatore Pilato, Maria Vittoria Randazzo, Agata Consoli, Luigi Patronaggio, Maurizio De Lucia, Salvatore De Luca, Vittorio Teresi.
    I magistrati risposero alle domande dei consiglieri del Cam rappresentando un quadro di scontri e di contrapposizioni già largamente emerso nei processi per le due stragi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza