Il titolo è enigmatico ma alla fine se ne scoprirà il senso.
Il romanzo del giornalista Enzo Mignosi "A doppia mandata" (Ianieri Edizioni, pp.
308 euro 19) è
la storia di un amore tormentato, uno di quegli amori che
nascono in maniera imprevedibile. Ed è un guaio perché siamo
nella Palermo degli anni Ottanta, la Palermo della guerra di
mafia, nei tempi in cui in città si contano almeno duecento
morti l'anno. E' un guaio perché lui è un killer, un ragazzone
truce ma ricco di fascino. Lei è una donna delicata e sensibile,
insegna musica, legge i classici, vive la vita delle persone
normali. Lui si chiama Lillo, lei Marinella. Marinella non sa
niente di Lillo, non si fa domande, se non quelle che la
richiamano ai suoi doveri di donna sposata. Non dovrebbe vivere
quella relazione ma gli occhi magnetici e ribelli di Lillo
abbattono tutte le barriere. Si amano intensamente ma
appartengono ad ambienti distanti anni luce e non possono
legarsi in un rapporto che sembra impossibile. Lo capiscono
entrambi quando, in uno dei capitoli più drammatici del libro,
l'assassino confessa la sua identità di sterminatore di vite
innocenti. Marinella subisce uno shock violento ma lui non vuole
perderla. Ha scoperto il mondo dei sentimenti e pur di
trattenerla con sé è disposto a cambiare vita. Ci sono però
regole da rispettare. Un killer non può voltare le spalle ai
suoi compagni d'armi, al capo, alla "famiglia" che lo ha
allevato e cresciuto facendone un picciotto di rispetto. Il
codice d'onore non lo permette. Fuggire? E Marinella? Che ne
sarà di lei? È il momento delle scelte difficili che aprono
scenari inattesi. Il finale è a sorpresa e riserva un doppio
colpo di scena. Doppio proprio come anticipa quel titolo
misterioso.
Il libro di Mignosi, per diversi anni cronista del Giornale
di Sicilia e corrispondente dall'isola del Corriere della Sera,
sarà presentato venerdì 17 dicembre alle 18 a Villa Zito
dall'autore che dialogherà con la giornalista Elvira Terranova e
con l'ex componente del pool antimafia dell'ufficio istruzione
di Palermo Leonardo Guarnotta.
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