Sotto tutti i profili di analisi meteo-climatici, produttivi e qualitativi, l'annata vitivinicola 2018 sarà ricordata come "l'Anno dell'Equilibrio". E' questa l'analisi dell'enologo Mattia Filippi illustrata a Siracusa nel corso di Sicilia en Primeur, la manifestazione organizzata da Assovini Sicilia giunta alla sedicesimo edizione che riunisce produttori, esperti e giornalisti provenienti da tutto il mondo.
"L'annata, a livello nazionale - spiega Filippi - ha avuto una buona produzione, trend che si conferma dal 2015. Anche la Sicilia è in linea con questa tendenza, ma caratterizzata da produzioni meno estreme. Il 2018 comprova che l'Italia è caratterizzata da una diversità produttiva e qualitativa tale per cui ogni regione da delle risposte diverse agli andamenti climatici e produttivi".
A tal proposito, negli ultimi 6 anni di analisi, la Sicilia si conferma tra le tre regioni più equilibrate in Italia con Piemonte e Toscana rispetto alle medie storiche. Tale equilibrio corrisponde anche ad una produzione per ettaro contenuta e propedeutica alla qualità, assieme a Toscana e Piemonte.
Sotto il profilo meteo-climatico, il 2018 rappresenta a livello europeo l'anno con la temperatura più alta mai rilevata da oltre un secolo, con valori di 1,83 gradi sopra la media; questo record è confermato anche in Italia con 1,49 gradi sopra la media.
"La posizione della Sicilia, al centro del Mediterraneo - osserva l'enologo - rappresenta un vantaggio enorme ed unico, se confrontato con altre regioni europee, infatti non si sono registrati eccessi termici nel 2018. Gli effetti del caldo africano e dei freschi flussi balcanici si sono alternati generando un ulteriore elemento di equilibrio climatico. L'estate è stata più piovosa al sud rispetto al nord. In Sicilia sono stati registrati diversi fenomeni piovosi oltre la media in giugno, agosto, settembre e ottobre, in maniera disomogenea". Il Grillo e lo Zibibbo, sottolinea Filippi, sono le punte di diamante dell'annata 2018. I rossi, raccolti mediamente due settimane in ritardo rispetto al 2017, sono leggermente meno opulenti e meno concentrati in colore, ma caratterizzati da eleganza e freschezza. Il Syrah è stato nuovamente una delle varietà più interessante nel 2018, per la grande capacità di adattamento al clima siciliano. Nella Sicilia sud orientale si è condotta una vendemmia molto interessante, senza eccessi di pioggia e senza l'influenza pesante dello scirocco. Le province di Siracusa, Ragusa e le zone costiere dell'agrigentino sono state tra le meno piovose della Sicilia. Il clima mite ha contribuito all'ottenimento di uve perfettamente sane e con dei livelli di maturazione fenolica per il Nero d'Avola graduali e completi. Sicuramente una grande annata anche per Frappato e Cerasuolo. Sull'Etna, infine, la scarsità di pioggia ad aprile, maggio e giugno e l'assenza di precipitazioni a luglio - conclude l'enologo - ha permesso alle uve di arrivare nelle fasi di maturazione e raccolta in perfetto stato sanitario.
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