Mariano Rigillo, con Giuseppe Zeno e Ruben Rigillo, debuttano sabato e domenica al Teatro Pirandello di Agrigento con "La Volpe e il Leone", scritto e diretto da Stefano Reali.
I personaggi sono il poeta londinese, John Florio, figlio di Michelangelo, erudito di Messina.
Il
giovane Florio sarebbe il vero autore delle opere
shakespeariane, e a Messina nel 1571, Miguel de Cervantes fu
veramente ricoverato in ospedale, dopo la battaglia di Lepanto.
Da questo dato storico Stefano Reali, autore del testo, immagina
un credibile scontro tra i due maggiori poeti del secolo d'oro:
Shakespeare, o meglio Florio, che preferisce l'anonimato,
sceglie un attore che fa da prestanome; mentre Cervantes
rischia, muore povero, dopo essere stato arrestato, arruolato
con la forza, imprigionato ad Algeri e poi dimenticato a
Messina.
La questione dell'identità di Shakespeare sembra essere senza
soluzione. "Non ci sono prove schiaccianti - osserva Mariano
Rigillo - ma una serie infinita d'indizi che hanno sostanza di
prova".
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