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In evidenza
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In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
(di Manuel Scordo)
Ragazzini smontano e rimontano un
cervello, altri fanno volare un drone, altri ancora osservano al
microscopio una molecola, mentre i loro amici disegnano e
colorano, guardano insetti nei barattoli e partecipano a piccoli
esperimenti. In tanti oggi hanno scelto di immergersi nella
scienza entrando all'Exmà di Cagliari per partecipare a Sharper
2024-La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori, evento
annuale pensato per divulgare i temi della ricerca e della
scienza.
Oltre cento ricercatori e ricercatrici, ma anche tanti
professori provenienti da 15 dipartimenti dell'Ateneo del
capoluogo sardo si sono messi a disposizione dei cittadini per
illustrare temi legati anche alla quotidianità, come
l'inclusione sociale, l'accessibilità, l'intelligenza
artificiale, l'economia circolare e il riuso degli scarti
produttivi, microbiologia, ricerca in mare, clima, nutrizione,
informatica. "Sharper Night - spiega all'ANSA il prorettore
vicario Gianni Fenu - è una manifestazione europea alla quale
partecipano 13 Università e tra queste, storicamente, da sempre
l'Università di Cagliari. È il modo di avvicinare la società, le
persone, chiunque alla ricerca, che è parte fondamentale della
nostra vita in realtà. Lo facciamo attraverso più di 30 stand,
10 talk, lo facciamo con i nostri 15 dipartimenti e più di 300
tra ricercatori, volontari e dottorandi che avvicinano non solo
gli adulti, ma soprattutto i bambini".
Un evento che può servire a trovare i ricercatori di domani:
"Questa è la nostra speranza - si augura Fenu -, perché
rialimentare con delle nuove leve che abbiano intenzione di
sviluppare nel modo migliore la propria creatività non può che
essere il miglior viatico per una Università più forte, più
aperta, più attenta allo sviluppo. La Sardegna e il territorio
ne hanno bisogno".
Divulgare e rendere più a portata di tutti la scienza è uno
degli obiettivi della Notte dei ricercatori, "ma ciò non vuol
dire - chiarisce Alessadro Cau, coordinatore del dipartimento di
Scienza della Vita e dell'ambiente che nello stand mostra i
risultati del loro lavoro - che le risposte siano immediate,
occorre tempo e riflessione che spesso non si sposa con il
nostro modo vivere smart".
Particolare interesse ha suscitato il Cagliari Accessibility
Lab, dove tra i tanti esercizi interattivi c'è anche un test per
conoscere i problemi legati alle barriere architettoniche e un
gioco per imparare che cosa è l'empatia.
In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
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