"Abbiamo superato un concorso, ma
non avremo una cattedra". È la denuncia degli insegnanti rimasti
fuori dalle assegnazioni dei posti in classe nonostante siano
stati giudicati idonei: "Scaricati dal sistema come fardelli
inutili e rimandati a casa a metà anno- spiega il Comitato
precari in cattedra -. E non perché le cattedre non ci siano,
visto che il Ministero ha già bandito proprio in questi giorni
un nuovo concorso, ma perché così ha stabilito e deciso il
Ministro stesso. Una situazione che ci lascia frustrati e
traditi".
Gli idonei precari sono centinaia, spiega il comitato.
"Chiediamo giustizia per il nostro lavoro e per il futuro della
scuola. Questa situazione non colpisce solo noi docenti: le vere
vittime sono gli studenti. Ogni anno, migliaia di alunni
cambiano insegnanti a causa di un sistema che rifiuta di
stabilizzare chi lavora da anni nelle scuole. La discontinuità
educativa mina l'apprendimento e crea insicurezza, soprattutto
per i ragazzi che hanno più bisogno di punti di riferimento. È
inaccettabile che si preferisca continuare a utilizzare i
precari come "tappabuchi", ignorando i loro diritti e
lasciandoli nell'incertezza lavorativa".
Le richieste. Uno, stabilizzazione immediata dei docenti
risultati idonei al concorso. "Siamo stati valutati e giudicati
idonei, non ci sono scuse per non procedere alle assunzioni".
Due, una politica chiara e trasparente sul reclutamento degli
insegnanti. Tre, istituzione di una graduatoria di merito, per
tutti i docenti idonei al concorso, che garantisca una chiamata
trasparente e progressiva alle cattedre vacanti.
"Invitiamo tutti i docenti, gli studenti, le famiglie e
chiunque creda nel valore della scuola pubblica a unirsi alla
nostra protesta. La scuola merita rispetto, e questo rispetto
inizia dai suoi insegnanti. Proseguiremo questa battaglia con
forza e determinazione, organizzando a breve iniziative in
piazza per portare avanti le nostre istanze".
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