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'Sono disperata, mi servono i soldi per le cure'

'Sono disperata, mi servono i soldi per le cure'

Appello 66enne invalida, spese per viaggi e visite insostenibili

CAGLIARI, 14 dicembre 2024, 12:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sessantasei anni, per anni addetta alle vendite in un'azienda di viale Monastir. Lavoro lasciato a causa della malattia. Ora è stata colpita da ipertensione polmonare dopo un linfoma nel 1988. Servono molti soldi per curarsi. Ma la pensione non basta. Per questo Miria, romana, ma in Sardegna da quarant'anni, sta tentando l'ultima carta, quella della raccolta fondi.
    "Ringrazio di cuore chiunque vorrà darmi anche solo una piccola speranza. Non chiedo altro: una vita degna di essere vissuta, anche nelle difficoltà. I farmaci? - racconta Miria all'ANSA - la maggior parte adesso sono in fascia C. Per cui, anche se sono cronica, le spese sono tante. E le visite sono costose".
    Comprese quelle fuori dalla Sardegna: "Sono viaggi della speranza - spiega la donna - anche se la speranza ora è sempre di meno". E invece c'è un problema in più: "Io ho lo stroller per camminare in strada. Ma se devo andare a Roma, per andare in aereo devo avere lo stroller ad alta quota: costa parecchio, migliaia di euro. Spero di poter vivere qualche anno in più, ma per farlo ho bisogno di aiuti che non posso permettermi da sola".
    Una situazione difficile: "Dopo anni di chemioterapia, radioterapia e trasfusioni di sangue, mi sono ritrovata con danni irreparabili a polmoni e cuore. Oggi vivo costantemente attaccata all'ossigeno e mi attende un trapianto di cuore e polmoni".
    "Sono sola, non ho nessuno che possa aiutarmi. La mia pensione non è sufficiente a coprire le spese mediche, né a garantirmi un tenore di vita che si possa definire dignitoso. Mi rivolgo a chiunque possa tendermi una mano, anche solo con un piccolo contributo. Non chiedo la luna, ma solo la possibilità di affrontare questa malattia con dignità. Chiunque voglia aiutarmi, può contattarmi e mostrerò senza esitazione tutte le mie cartelle cliniche. Voglio che sia chiaro: non cerco pietà, ma un supporto concreto per poter vivere i miei ultimi anni con un minimo di serenità".
   

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