Tra il 2010 e il 2023, la
Sardegna ha registrato progressi in istruzione e parità di
genere. Ma ha evidenziato anche peggioramenti significativi in
povertà, acqua pulita e servizi igienico-sanitari, vita sulla
terra e giustizia e istituzioni. È quanto emerge dal rapporto su
"I territori e lo sviluppo sostenibile 2024" dell'Asvis,
Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile presentato al
Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.
Un quadro anche sulla situazione in Sardegna rispetto al
raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030. Solo il 29% dei
28 traguardi analizzati è raggiungibile entro il 2030; il 54%
mostra progressi insufficienti. La situazione è migliore nella
Città Metropolitana di Cagliari: quasi la metà degli obiettivi
potrebbe essere centrata. I miglioramenti nell'istruzione
includono un aumento della formazione continua (+5,6%), un calo
dell'abbandono scolastico (-5,5%) e una crescita nei servizi
educativi (+8,4%). Cala l'abitudine alla lettura (-17,9%).
Crescono i guadagni femminili (+2,2%) e le donne laureate in
discipline STEM (+3,8%)
Male e in aumento la dispersione idrica. Peggiora anche la
percentuale di persone a rischio di povertà (+10,7 punti
percentuali). Da considerare anche la riduzione dei medici (-1,4
per 10.000 abitanti) e l'abusivismo edilizio (+5,6%). Aumenta la
percentuale di consumi di energia elettrica da fonti rinnovabili
(+23,2 punti percentuali fino al 2022).
L'ASviS ha anche analizzato il posizionamento delle singole
province della Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari
rispetto al dato medio nazionale. Cagliari bene in parità di
genere con valori superiori alla media per istruzione e consumo
e produzione responsabile. Sassari ha valori inferiori alla
media nazionale per salire disuguaglianze e
giustizia-istituzioni Ha valori superiori alla media nel settore
energia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA