Cinque giorni con i riflettori
accesi sulla cinematografia indipendente per uno sguardo sulla
contemporaneità e sul territorio. Si è chiuso con un successo di
pubblico il Carbonia Film Festival, organizzato dalla Società
Umanitaria di Carbonia per la direzione artistica di Francesco
Giai Via, che ha puntato sulle migliori voci del cinema
indipendente italiano, da Francesco Costabile a Rosa Palasciano,
da Silvia Luzi a Luca Bellino.
La manifestazione ha poi offerto nuovi sguardi sul
contemporaneo, con il regista Milad Tangshir e il fumettista
Majid Bita, autori iraniani trapiantati in Italia. Spazio ai
grandi temi internazionali grazie al regista palestinese in
esilio Mohamed Jabaly, che da anni si batte per i diritti umani
attraverso il cinema. Cinema ma anche musica con il concerto di
Dente, apprezzato cantautore a lungo assente dai plascoscenici
isolani.
Un Festival in continuo dialogo col territorio con il
coinvolgimento di ristoratori, strutture ricettive, locali,
scuole superiori, oltre una ventina di figure professionali tra
fotografi e social media manager, staff organizzativo, addetti
all'accoglienza, maschere e autisti, nel segno della
condivisione e nuove opportunità per i giovani, tra le priorità
dell'evento.
Carbonia Film Festival è ai titoli di coda, ma proseguono i
progetti del Csc Carbonia della Società Umanitaria, in
particolare il Carbonia Cinema Giovani Filming Lab, progetto
coordinato dal regista Daniele Gaglianone e dal tutor Chicco
Angius, che coinvolge sei giovani filmmaker selezionati in tutta
Italia tramite bando: una squadra sarà al lavoro sino al 25
novembre per la realizzazione di un documentario. L'iniziativa,
ormai alla sua 3/a edizione, ha l'obiettivo di continuare a
raccontare un territorio complesso e pieno di ricchezze nascoste
come quello sulcitano.
E c'è tempo fino al 23 novembre per visitare la mostra
fotografica "Sguardi Plurali per un'Italia Plurale" negli spazi
della Biblioteca comunale. Firmano le foto 24 autori e autrici
provenienti da tutta Italia: diversi sono nati qui, altri sono
arrivati nel nostro Paese ancora molto piccoli, alcuni sono
rifugiati, altri cittadini italiani, altri ancora in attesa di
diventarlo.
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