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Pestato a sangue e ucciso per rapina in Sardegna, due condanne

Pestato a sangue e ucciso per rapina in Sardegna, due condanne

Inflitti a due fratelli 19 anni e 4 mesi per omicidio volontario

ORISTANO, 16 giugno 2023, 14:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono stati condannati a 19 anni e 4 mesi di reclusione i fratelli Rubens e Brian Carta, di 32 e 28 anni, accusati dell'omicidio volontario a scopo di rapina di Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione pestato a sangue e ucciso nella sua abitazione a Ghilarza, la notte tra il 21 e 22 febbraio 2022, e di un altro tentativo di rapina.

Il gup del tribunale di Oristano, Marco Mascia, ha confermato in toto il capo di imputazione a carico degli imputati - questa mattina presenti in aula -, nonostante il collegio difensivo, rappresentato dagli avvocati Agostinangelo Marras, Marco Spanu e Fabio Messina, avesse chiesto la derubricazione del reato da omicidio volontario in preterintenzionale, quello di rapina consumata alla vittima in tentativo e l'assoluzione per la tentata rapina. Ai due fratelli sono comunque stati inflitti 8 mesi in meno rispetto alla richiesta del pm Marco De Crescenzo, che aveva sollecitato una condanna a 20 anni. La difesa attende di leggere la sentenza, il cui deposito avverrà tra 90 giorni, per valutare come procedere. Tra le ipotesi c'è quella di non andare in appello per usufruire di un ulteriore sconto di pena (oltre a quello già applicato con il rito abbreviato) previsto dalla riforma Cartabia.

Il delitto risale alle notte tra il 21 e il 22 febbraio dello scorso anno. I fratelli Carta erano entrati nella casa della vittima forzando una finestra e dopo aver messo tutto a soqquadro, si erano impossessati di 2mila euro nascosti in una scatola. Prima di fuggire, erano stati scoperti dal padrone di casa, per questo aggredito brutalmente e picchiato a morte. Il corpo era stato scoperto il giorno dopo dalla signora delle pulizie e dal nipote. Ad inchiodare i due erano stati sia i rilievi dei carabinieri del Ris, che trovarono nell'abitazione numerose tracce di sangue, sia l'attività investigativa: i due conoscevano bene le abitudini di Porcu: la vittima infatti era il proprietario delle mura del bar che gestiva Rubens e gli imputati sapevano che in casa poteva custodire del denaro. I due erano stati arrestati il 9 marzo dello scorso anno e da allora sono in carcere a Massama.
   

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