Manifestazioni, eventi e soprattutto rievocazioni storiche: Sa Die de sa Sardinia compie trent'anni e torna alle celebrazioni originarie dopo gli anni della pandemia.
Oggi per la giornata "dell'orgoglio del popolo sardo" da Cagliari a Sassari, passando per Nuoro, Oristano, Bono e Barumini si ricorda la primavera del 1794 con i moti feudali di Giovanni Maria Angioy, che portarono ai cosiddetti vespri sardi e alla cacciata dei piemontesi e del viceré Vincenzo Balbiano da Cagliari.
L'avvio della giornata di celebrazioni è stato affidato alla seduta solenne in Consiglio regionale con l'esecuzione dell'inno ufficiale della Regione 'Procurade 'e moderare' e i saluti dei presidenti del Consiglio, Michele Pais, e della Giunta Christian Solinas che ha scelto di intervenire in lingua sarda. Specialità, autonomia differenziata e il gap della Sardegna con i resto d'Italia e d'Europa sono stati i temi toccati dagli esponenti del mondo politico regionale durante la celebrazione, intervallata da canti tradizionali e dalla lettura di alcuni brani storici proprio sulla rivolta dei sardi contro i piemontesi.
"I temi della specialità, dell'autonomia differenziata, del rapporto con le altre Regioni, sia ordinarie che speciali, sono sempre più attuali. Il dibattito sul regionalismo differenziato può e deve rappresentare un'occasione di rilancio della nostra Autonomia e soprattutto della nostra specialità. Guai se non fosse così", ha sottolineato Pais nel suo intervento. Secondo il presidente del Consiglio regionale "è arrivato il momento di alzare il livello del confronto e difendere, senza esitazioni, i diritti del popolo sardo. Per attuare la specialità sono necessari interventi coordinati e permanenti tra lo Stato e la singola Regione speciale ma anche risorse aggiuntive necessarie per colmare gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità, che non possono essere affrontati con i soli strumenti autonomistici".
Una giornata di riaffermazione dei diritti che secondo la Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Sardegna sono gli stessi di quelli dei ragazzi e dei bambini: "Sa Die è senz'altro un giorno solenne e commemorativo per le Istituzioni, una giornata di vacanza per le scuole - ha sottolineato Carla Puligheddu -. Ma, oltre la solennità e la spensieratezza, era e rimane, una questione di diritti anche per i bambini". Le manifestazioni proseguiranno oggi a Bono, che diede i natali a Giovanni Maria Angioy, dove sarà apposta una targa mentre in serata a Sassari ci sarà la seconda rievocazione. Domani sarà la volta di Oristano con il ricordo di Eleonora D'Arborea e della Carta De Logu. E ancora, sempre sabato, protagoniste anche Nuoro e Barumini. Si chiude il 30 a Cagliari, alla Manifattura Tabacchi, con la rievocazione della cacciata dei piemontesi e della festa del popolo sardo.
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