Il festival non è ancora finito, ma Annalisa si porta a casa la prima vittoria: è la donna con il più alto debutto in classifica su Spotify mondo con Sinceramente, in gara al festival di Sanremo. Sulla piattaforma musicale ha già registrato più di un milione e 800mila visualizzazioni e il pezzo uscirà anche nella versione in spagnolo. "Un'emozione", racconta la reginetta dei tormentoni e delle hit estive. Una definizione per alcuni versi limitativa per un'artista che ha fatto un lungo percorso per arrivare a ciò che è oggi.
"La definizione non mi sta stretta, anche perché penso che le canzoni di successo siano comunque canzoni importanti. Mi dispiace solo quando vengono chiamate hit estive, perché non durano solo una stagione. Le canzoni belle sono quelle che ti fanno sentire a casa e ti consentono di essere a tuo agio.
Bisogna riuscire a trovare un equilibrio tra leggerezza, che trovo un valore, e messaggio". Annalisa immagina che le canzoni abbiano più strati "e va bene fermarsi allo strato che si vuole.
L'importante è metterceli questi strati. Poi le canzoni pop si insinuano in luoghi inaspettati come cavalli di Troia".
Nella serata delle cover ha scelto Sweet Drems degli Eurythmics, accompagnata da La Rappresentante di Lista e dal Coro Artemia, scegliendo proprio di non rimanere in superficie.
"Parla di sogni e i sogni sono pericolosi, perché sono forti e forse sono proprio loro a muovere tutto - spiega la cantante di Savona -, a farti viaggiare, a farti prendere le decisioni, a volte ti travolgono, altre volte ne siamo dipendenti… Ma è una dipendenza bellissima. E forse io sono qui proprio per questo, per un sogno, il sogno della musica che continuo a inseguire".
Da quando, bambina, cominciò a studiare musica. "Non è stato semplice perché per una ragazzina di un paese di provincia molte cose appaiono insormontabili, lontanissime. È stato un percorso pieno di sfide, non sempre facili". Le fragilità sono incluse nel pacchetto. "Io le metto nelle canzoni. Senza ombre non possono nascere neanche canzoni felici. Bisogna avere la capacità di comprendere che ognuno vive la fragilità a suo modo".
La strada è stata lunga ma il panorama affascinante. "Il viaggio di questi 13 anni di carriera mi ha portato qui e ha avvicinato la mia musica a me stessa. Mai come ora mi sento a casa. Il filo conduttore sono stata io, con il mio evolvermi, il mio crescere, il mio diventare donna".
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