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Maninni, 'io outsider a Sanremo per dimostrare chi sono'

Maninni, 'io outsider a Sanremo per dimostrare chi sono'

Tra i big con Spettacolare. "È stata una sorpresa anche per me"

ROMA, 19 gennaio 2024, 16:34

di Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A dicembre del 2022 non riusci' a conquistare il palco dell'Ariston, eliminato durante la finale di Sanremo Giovani. Un anno dopo a sorpresa Maninni e' tra i 30 Big scelti da Amadeus, con il brano Spettacolare. "Sono consapevole di essere l'outsider di questo festival. A dire il vero e' stata una sorpresa anche per me". Il suo, probabilmente, e' tra i nomi meno noti in gara, ma questo non lo preoccupa. "Anzi, mi da' la giusta carica per dimostrare chi sono. E a chi si chiede chi io sia, risponderei chiedendogli di alzare il volume e di ascoltare la mia canzone per capirlo. Voglio dimostrare chi sono grazie alla mia musica", spiega il giovane cantautore, all'anagrafe Alessio Mininni, classe 1997, cresciuto a pane, chitarra, piano e classici del rock italiano e internazionale. Modi gentili e tono pacato, Maninni - originario di Bari - non si lascia intimorire dal circo sanremese che finora era riuscito solo a intravedere da lontano. "Sono molto felice, era quello che desideravo e sono soddisfatto di quello che succedendo. Dicono tutti che l'Ariston e' un palco diverso da tutti gli altri e io non vedo l'ora di sentire il tremolio delle gambe". Spettacolare era la canzone che avrebbe portato al festival 2023, se avesse passato le selezioni. Su suggerimento di Amadeus, l'ha tenuta da parte per presentarla quest'anno. "Nonostante la delusione dell'eliminazione, mi ha sorpreso l'interesse di Ama - racconta ancora Maninni -. È un brano in cui credo tanto e aveva bisogno di un palco importante per arrivare a piu' persone possibile. Ci ho creduto, del resto sono un'ottimista che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, e se non e' pieno lo riempio io". Ci tiene a spiegare che Spettacolare non e' una canzone d'amore in senso stretto, ma una dedica alla vita "perche' dopo una caduta c'e' sempre una risalita, si cade e noi dobbiamo lottare costantemente per rialzarci e affrontare le giornate bastarde. Siamo eterni lottatori". E dentro c'e' anche la sua storia, la "caduta" a Sanremo "che mi ha rafforzato", ma anche le porte in faccia e la difficolta' di farsi spazio nel mondo della musica. "I miei, mio padre operaio mia madre casalinga, mi dicevano che sarebbe stato impossibile, non e' stato semplice convincerli. Oggi dico che ho fatto bene a crederci. Bisogna sempre insistere. Essere determinati". In 30 non sara' facile farsi notare, ma "saro' semplicemente me stesso. È l'opportunita' della mia vita, quella che ti capita una volta e potrebbe essere l'ultima. Ma questo mi permettera' di dare il massimo". La paura piu' grande e' quella di scendere dal palco e accorgersi che "potevo fare di piu' . E poi non mi preoccupa lo stress, ma sono terrorizzato dall'idea di ammalarmi a Sanremo". Un braccialetto della nipotina sara' il suo portafortuna, magari anche per non essere il trentesimo ad esibirsi: "Sono un pantofolaio che va a dormire presto". L'importante pero' sara' anche divertirsi. "Certo, e il Fantasanremo mi sembra il modo giusto per noi artisti per sdrammatizzare, nonostante la tensione. L'ho preso molto seriamente - scherza Maninni -, io poi valgo pochi Baudi, quindi tutti mi possono prendere in squadra". Lui intanto punta su Negramaro, Loredana Berte' e Angelina Mango: "Non ho sentito nessuna canzone, ma loro mi incuriosiscono molto". Dopo Sanremo ("che all'inizio ho considerato un punto di arrivo"), ci sara' un disco, che avra' lo stesso titolo del brano e uscira' il 9 febbraio durante il festival, e un tour. "Sara' il modo di farmi conoscere meglio".

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