(di Manuel Scordo)
Giorgia, Davide, Elena tre
studenti dell'Università di Cagliari, tre percorsi di studio
diversi, tre storie di vita unite dal comune denominatore, la
disabilità. Il loro vissuto, oggi giornata della disabilità, è
diventato esempio per tutti gli studenti dell'Università di
Cagliari e per le matricole. L'ateneo ha organizzato la prima
edizione dell'Inclusion Day, un evento promosso da Donatella
Petretto, delegata del rettore in materia d'integrazione sociale
e diritti delle persone con disabilità, e organizzato
dall'Ufficio SIA - Servizi per l'Inclusione e l'Apprendimento.
Un momento di confronto tra studenti con disabilità, tutor,
docenti e presidenti di facoltà per parlare di quanto l'Ateneo
ha già fatto in tema di inclusione ma anche di ascoltare le
storie di chi ha già intrapreso il percorso di studi. Ma non
solo.
L'evento è nato con l'obiettivo di accogliere le matricole
con disabilità, con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA)
e con Bisogni Educativi Speciali (BES), in modo da far loro
conoscere le opportunità, le tutele e i servizi a loro dedicati
che l'Ateneo mette a disposizione. "È una giornata importante -
ha detto Petretto - con questo evento è possibile accogliere i
nuovi studenti e le nuove studentesse dando loro il senso
dell'esperienza precedente e di quella cura e di quella
attenzione che il nostro ateneo ha nei confronti delle necessità
di personalizzazione". Complessivamente, ha precisato la
delegata del rettore "ci sono circa 500 studenti e studentesse
con disabilità e circa 700 con disturbo specifico di
apprendimento".
Tra questi Giorgia, Davide, Elena che oggi pomeriggio hanno
raccontato la loro esperienza. Giorgia, dislessica, ha spiegato
quali erano stati i suoi problemi con lo studio prima di entrare
all'Università, Davide ha spiegato quanto è stato importante per
lui intraprendere gli studi per seguire le sue passioni come
arte e letteratura: "ho conosciuto persone stupende - ha detto -
Mi sono stati messi a disposizione dall'Ateneo particolari
strumenti per poter studiare come il mouse che utilizzo con le
labbra. Ho scoperto quanto è importante lo studio". Oppure Elena
che ha voluto sottolineare l'importanza del Sia "ascolta tutti.
Offre molte soluzioni, ma è necessario tenere l'attenzione alta,
ascoltare le esperienze personali e aumentare la disponibilità,
per non smettere di migliorare".
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